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Guerra e Pace - NL n° 8


Guerra e Pace
 
I.C. Breda di Piave, Tv, Scuola Secondaria di primo grado, classi 3
 
«L'immagine della guerra, per noi che abitiamo l'epoca della televisione, è una poltiglia veloce e luminosa. Per scovare, in questo continuum sminuzzato e frammisto ad altri milioni di luci, un'epica, cioè un racconto, noi dobbiamo ricorrere ogni giorno alla morale. Trovando dentro di noi, quasi fossero antidoti o addirittura trucchi, dei "valori" in grado di ricondurre al dolore, al lutto, alla violenza ciò che il video compita, minuto dopo minuto, come puro spettacolo. Alle radici di ciò che la critica dandy chiama "buonismo" c'è anche lo sforzo, cosí inane da sembrare vizioso, di restituire un capo e una coda all'indistinto, all'interrotto, al non pensato, in una parola sola al subíto. Riumanizzare il disumanizzato è la fatica quotidiana del nostro sguardo, perché il terribile, lo spaventoso, il cruento sono ormai norma di consumo, scaffale mediologico, abitudine del metabolismo visivo. È di morte che si sta parlando: ma il difficile non è neanche (piú) capire di che cosa si sta parlando, quanto capire che si sta (ancora) parlando di qualcosa».
 
 
Queste parole di Michele Serra che commentano l’Abicì della guerra di B. Brecht ci sembrano valgano per tutte le guerre. Per aiutarci a trovare, anche a scuola, quell’alfabeto utile per comprendere la/le guerre e per costruire un mondo che sia capace di pace.
 
I bambini giocano
I bambini giocano alla guerra.
È raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
È la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.
                     (Bertold Brecht)
 
 
 
Il grande dittatore - Il mappamondo
 
di Charlie Chaplin 1940
 
 
I viaggi di Gulliver
 
di Jonathan Swift
Lemuel Gulliver, medico di bordo della marina britannica, durante un naufragio, finisce in una strana isola. Al suo risveglio si trova legato da uomini alti circa 15 centimetri, abitanti delle isole vicine di Lilliput e Blefuscu. Dopo aver dimostrato di essere un uomo pacifico e dopo aver giurato fedeltà all'Imperatore, Gulliver viene accolto nel grande palazzo imperiale. Gli vengono offerti alloggio e cibo, e viene a conoscenza degli affari del governo esposti da un segretario di stato: verrà a sapere che le due isole sono da tempo in guerra tra di loro.
 
(…)
«Ora, a queste discordie intestine si aggiunge la minaccia d'un'invasione da parte degli abitanti di Blefuscu. È questo l'altro grande stato, il più potente dell'universo dopo il nostro, e quasi altrettanto vasto: poiché , a dirvi la verità, i nostri filosofi dubitano molto che esistano in questo mondo quegli stati di cui ci avete parlato e che sarebbero popolati da esseri grandi e grossi come voi, anche perché un centinaio di uomini della vostra forza consumerebbero in poco tempo tutti i raccolti e tutti i bestiami di sua maestà; ...
(Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, 1726)
 
 
Guerra e pace
 
di Lev Tolstoj
 
Un dettaglio della Battaglia di Borodino, quadro di Franz Roubaud.
Questa battaglia venne minuziosamente descritta da Lev Tolstoj in “Guerra e Pace” (Fonte libera)
 
 
«Eh bien, mon prince, Gênes et Lucques ne sont plus que des apanages, proprietà de la famille Buonaparte. Non, je vous préviens, que si vous ne me dites pas que nous avons la guerre, si vous vous permettez encore de pallier toutes les infamies, toutes les atrocités de cet Antichrist (ma parole, j'y crois), je ne vous connais plus, vous n'êtes plus mon ami, vous n'êtes plus il mio fedelissimo servitore, comme vous dites. Ma benvenuto, benvenuto. Je vois que je vous fais peur, sedetevi e raccontate.»
Così diceva nel luglio del 1805 la ben nota Anna Pavlovna Šerer, damigella d'onore e amica personale dell'imperatrice Mar'ja Feodorovna, accogliendo il grave e altolocato principe Vasilij, che era arrivato per primo al suo ricevimento. Da molti giorni Anna Pavlovna tossiva; aveva la grippe, come diceva lei, (grippe era allora una parola nuova, usata soltanto da pochi). Nei biglietti d'invito, mandati la mattina per mezzo di un lacchè in livrea rossa, era scritto, senza alcuna variante: «Si vous n'avez rien de mieux à faire, Monsieur le comte (oppure mon prince), et si la perspective de passer la soirée chez une pauvre malade ne vous effraye pas trop, je serai charmée de vous voir chez moi entre 7 et 10 heures. Annette Šerer
(Lev Tolstoj, Guerra e Pace, 1865-1869)
 
 
Quando mi dicono...
 
di Lev Tolstoj
 
"Quando mi dicono che dello scoppio di una qualche guerra è colpevole in maniera esclusiva una delle due parti, non posso mai trovarmi d'accordo con una simile opinione. Si può ammettere che una delle parti agisca con maggiore cattiveria, ma stabilire quale delle due si comporta peggio non aiuta a chiarire neanche solo la più immediata delle cause per cui si verifica un fenomeno così terribile, crudele e disumano quale è la guerra. Queste cause sono del tutto evidenti per chiunque non chiuda gli occhi di fronte alla realtà. Ve ne sono tre: la prima è l'ineguale distribuzione della ricchezza, vale a dire la rapina commessa da alcune persone ai danni di altre; la seconda è l'esistenza della classe militare, vale a dire di persone addestrate e destinate ad uccidere; la terza causa è una dottrina religiosa falsa, in buona parte consapevolmente ingannevole, nella quale vengono forzosamente educate le giovani generazioni".  
(Da una lettera a G. M. Volkonskij datata 4 dicembre 1899)
 
 
Terra matta. Ricordi dal fronte
 
di Vincenzo Rabito
 
Recordo poi che era propia il ciorno di Natale, e propia quella nottata si aveva presentato alle nostre posezione un soldato austrieco che parlava italiano, e forse era di Trieste, e disse che si voleva rentere come pricioniere, e così la sentenella non ci ha sparato. E io lo teneva in consegna.
Propia quella ciornata era di dominica e il prete ci ha portato sotto li albere per farene sentire la messa, come tante domeniche. E così, ci ha venuto il pricioniere pure, alla messa.
Così, quanto il prete aveva fenito di dire la messa, e come tante volte repeteva che il Dio ni doveva dare la crazia di vincere questa sanquinosa querra e scacciare il nostro potente nimico, che come il pricioniere intese quella parola del prete, che «il Dio ni doveva fare la crazia di scacciare il propotente nimico», si ammesso a ridere e senza tremare ha detto: – Qualda che sono tutte li stesse li prete, che la domenica passata il nostro prete ci ha detto, quanto ci hanno portato alla messa, ci ha detto propia li stesse parole, che il Dio ci aveva a fare una crazia, che l’Austria doveva «scacciare il suo potente nemico», che ene l’Italia, e «vincere questa sanquinosa querra»… – E il triestino redeva, e non sappiamo perché redeva e ni pareva che era pazzo, e poi ni ha detto perché rideva e ha detto che forse ci sono 2 Patre Eterne, uno è in Italia, e uno ene in Austria, e non ci capeva niennte, e rideva e fece a redere a tutte, che il prete si aveva compiato li coglione e ni ha detto: – Che ci l’ha portato a questo che va contra la relicione? Portatolo fuore della messa!
Così, io me ne sono antato, perché il prete si aveva innervosito. E poi lo hanno portato al campo di concentramento, ma era uno che diceva la veretà. (…)
(Vincenzo Rabito, Terra matta, a cura di Evelina Santangelo e Luca Ricci, Einaudi, Torino 2007)
 
 
La guerra (e la pace) nelle canzoni
 
Fabrizio De André
 
 
 
Fabrizio De André e alcune delle sue ballate, per cominciare.
La proposta è di usare parole e musica come fonti per la storia, analizzando insieme a studentesse e studenti alcuni di questi testi, costruendo i contesti necessari per meglio comprenderli, cucendo le storie raccontate da De André dentro la storia generale di  cui fanno parte.
E da qui proseguire per una esplorazione che potrebbe riguardare altri autori/autrici, gruppi e band, periodi, stili ed eventi musicali fino ad arrivare ad oggi.
 
 
 
 

La ballata della Grande Guerra. 

Così il mondo sprofondò in trincea

di Roberto Piumini 2014
 
La Grande Guerra narrata attraverso l'antica forma poetica della ballata. Roberto Piumini ha composto per il centenario uno splendido testo in rima per raccontare le vicende essenziali e la storia delle donne e degli uomini che dovettero, loro malgrado, subirne il peso e pagarne le conseguenze. Recita l'autore stesso. Dal sito web de "Il Corriere della Sera".
 
 
 
Il grande dittatore - Il discorso all'Umanità
 
di Charlie Chaplin 1940
 
Uno dei "classici" della letteratura cinematografica. Uscito in America in pieno conflitto mondiale il film continua a di-mostrare, attraverso l'uso della comicità e della satira di Chaplin, la forza e la grandezza della pace contro la stupidità e l'illogicità della guerra. Come non citare il famoso e ancora attualissimo discorso all'Umanità?
 
 
 
      
 
MATERIALI  DIDATTICI 
 
I modi e i mezzi per parlare di guerra e di pace sono molteplici. A seguire numerose proposte delle alunne e degli alunni degli istituti comprensivi di Maserada sul Piave (TV) e di Breda di Piave (TV), aggregatosi di recente alla Rete. Maserada e Breda di Piave si trovavano sul fronte del conFlitto e hanno vissuto direttamente la tragedia della Grande Guerra. Nei loro territori ne sono ancora rintracciabili i "segni". Le ragazze e i ragazzi hanno provato a capirne l'importanza e a riflettere sulla necessità della pace.
 
 
 
Visita al Museo della Grande Guerra di Maserada sul Piave (Tv) 
 
Ad inizio anno desideravo inserire nel gruppo classe tre bambini, provenienti da realtà diverse, proponendo attività piacevoli che coinvolgessero tutti. Lo spunto venne dagli stessi alunni:  sollecitati ad esprimere le loro aspettative verso il nuovo anno scolastico indicarono, fra le altre cose, il desiderio di fare delle “gite interessanti”.
In considerazione del fatto che quest’anno si celebrano i 100 anni dalla Grande Guerra, utilizzai questa indicazione per organizzare la visita al Museo di Maserada e una biciclettata lungo l’argine del Piave, verso il Mulino della Sega.
I.C. Maserada (Tv) - Scuola primaria,
cl. 5, a.s. 2014-2015, Inss. Margherita Schiavon, Laura Michielan
 
 
 

 
 
 
 
 
Un gioco da ragazzi - Quaderno di Bepin Marsura
 
Il quaderno è il frutto del lavoro di scrittura creativa all’interno del progetto di storia locale “La guerra: un gioco da ragazzi?”, affrontato dalla nostra classe nell’anno in corso. Lavorando a gruppi, abbiamo immaginato di essere un coetaneo vissuto circa cento anni fa a Maserada, prima dell’esodo forzato dovuto all’arretramento del fronte seguito alla rotta di Caporetto.
Siamo partiti dai nostri giochi di guerra attuali, abbiamo intervistato genitori e nonni sui giochi svolti quando avevano la nostra età, ...
                                                                                          I.C. Maserada (Tv) - Scuola secondaria,
cl. 2 B, a.s. 2014-2015, Ins. Anna Amadio
 
 
 
La guerra vista dai ragazzi...
 
per non dimenticare
 
Percorso didattico conclusosi con la realizzazione del film
 
Pacem in Terris
 
 
Tra gli obiettivi del percorso:
-Immedesimarsi nei protagonisti involontari del conflitto rielaborando le conseguenze sul piano umano e socio/culturale;
-Inviare un messaggio di pace creativo, con modalità, strumenti e oggetti di reale valore storico che consentono di ricostruire un ambiente con la tecnica della contaminazione.
 
I.C. Maserada (Tv) - Scuola secondaria
cl. 2 D, a.s. 2014-2015, Inss. Silvia Diotallevi, Federico Longato, Maria Pipolo
 
 
 
La storia del partigiano Mario Dolfo
 
 
Come abbiamo scritto le "Storie" di Mario Dolfo.
 
Il nome di Mario Dolfo, come quello della maggior parte delle persone, non c’è nei nostri  libri di storia.  Per leggere la storia di Mario Dolfo, abbiamo dovuto, prima, scriverla.
Il  Museo di Maserada cerca e raccoglie documenti che stanno dentro gli archivi, nelle case private o in libri poco conosciuti e li mette  a disposizione della scuola. In classe abbiamo usato un piccolo dossier costruito dagli insegnanti assieme al Museo.
 
I.C. Maserada (Tv) - Scuola secondaria,
cl. 3 C, a.s. 2014-2015, Ins. Carla Salvadori
 
Bella ciao
 
Un "classico" della canzone di guerra e di liberazione partigiana interpretato attraverso la voce e gli occhi di ragazze e di ragazzi d'oggi.
I.C. Maserada (Tv) - Scuola secondaria
cl. 2 C, a.s. 2014-2015, Ins. Federico Longato, Carla Salvadori, Francesco Martignon
 
 
 
 
La Grande Guerra tra storia e poesia
 
 
Nella scuola primaria di Pero da nove anni viene prodotto un giornalino scolastico chiamato "La nuova Campanella". Quest'edizione speciale, uscita nel marzo 2015 è frutto di un progetto interdisciplinare delle classi quarta e quinta. Gli alunni, dopo aver visitato a settembre 2014 alcuni luoghi della battaglia del Solstizio, accompagnati dallo storico prof. D. Ceschin, hanno effettuato delle ricerche di storia locale sulla Grande Guerra. Parallelamente sono stati letti brani tratti da racconti storici, diari, testi argomentativi (pro e contro l'intervento dell'Italia in guerra) e analizzate alcune poesie di Ungaretti. 
Le alunne e gli alunni di quarta hanno riportato le informazioni storiche corredate da disegni nel giornalino, mentre quelli di quinta hanno scritto autonomamente delle poesie dedicate ai soldati.
 
I.C. Breda di Piave (Tv) - Scuola primaria
cl. 4-5, a.s. 2014-2015, Inss. Jolanda Contin, Nedda Morellato
 
 
 
 
La Grande Guerra negli occhi di un bambino Giuseppe Boschet
 
Il fumetto come mezzo espressivo per raccontare una storia di guerra. Ispirato al libro "La Grande Guerra negli occhi di un bambino, quaderno di Giuseppe Boschet" le alunne e gli alunni delle classi prime della Scuola secondaria di Breda di Piave hanno illustrato e realizzato in un laboratorio di informatica la vicenda realmente accaduta a un bambino di pochi anni durante l'occupazione austriaca del feltrino.
 
 
 
I.C. Breda di Piave (Tv) - Scuola secondaria,
cl. 1, a.s. 2014-2015, Inss. Daniela Marangon, Fabio Doriguzzi
 
 
 
Mappa dei luoghi della memoria della Guande Guerra a Breda di Piave (Tv)
 
Cambiamenti e continuità del paesaggio
 
Descrivere e studiare alcune foto storiche  tratte dall’archivio scolastico e altre realizzate dalle classi stesse in esplorazione nei luoghi del Comune per capire cos’è una guerra e le trasformazioni che produce a partire dal territorio. I siti osserati sono luoghi intrisi di memoria storica: le trincee di Saletto, la Chiesetta rossa di Vacil ex ospedale da campo, l’asilo monumentale di Saletto, il monumento del Molino della Sega e altri ancora. Il confronto con i cambiamenti intervenuti nel paesaggio ha dato origine ad una mappa dei luoghi della Grande Guerra in formato cartaceo e multimediale corredata da testo espositivo.

 

 
 
 
I.C. Breda di Piave (Tv) - Scuola secondaria,
cl. 3, a.s. 2014-2015, Inss. Daniela Marangon, Loredana Nisi, Bruna Scodeller
 
 
 
Booktrailer
 
“Guerra e Pace” il tema promosso dal Progetto Biblioteca Scolastica nell’anno 2014 - ’15.
Tante le letture, le riflessioni, le evocazioni, le emozioni, i suggerimenti  da parte delle alunne e degli alunni delle classi terze, che hanno prodotto dei booktrailer sui libri letti. 
Proponiamo due esempi:
 

Mario Rigoni Stern, Storia di Tönle

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Claude Gutman, La casa vuota

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I.C. Breda di Piave (Tv) - Scuola secondaria,
cl. 3, a.s. 2014-2015
 
 
 
A scuola di pace
 
Wassily Kandinsky, Fragile, 1931
 
Materiali di narrativa e poesia per classi quinte e prima secondaria. Una selezione di brani ed esercizi che raccontano sfide, diversità, prevaricazioni e leggi razziali, sofferenze e speranze, disagi e diritti, resistenze, guerre, prigionie e ideali, ma tutti legati dal sottile filo della giustizia e della libertà che, a ben pensarci, non sono altro che i fondamenti della pace.
 
Luisa Bordin, Leda Luise, in Frutti di bosco 5, Torino, 2002
 
 
Il Cantico delle Creature
 
 
L'uomo  è da sempre in guerra, con se stesso principalmente. Ha perso la pace, la pace interiore prima ancora di quella esteriore. La pace è lo stato naturale dell'essere umano. Considerare la natura violenta non è appropriato. Gli animali e le piante e i fenomeni naturali seguono una legge non scritta dettata dall'istinto e dalla natura propria degli elementi...
Adattamento, regia e video-editing prof. Federico Longato.
 
 
I.C. Maserada (Tv) - Scuola secondaria
cl. 3 C, a.s. 2014-2015, Inss. Carla Salvadori, Francesco Martignon
 
 
 
 
L'INTERVISTA
 
 
Guerra e pace. Intervista allo storico Mario Isnenghi
 
Abbiamo rivolto a Mario Isnenghi, storico e autore di ricerche e saggi importanti sulla storia contemporanea, le guerre degli italiani e in particolare la Grande Guerra, alcune domande sul tema della guerra e della pace.
Ci ha risposto con una lettera che pubblichiamo assieme alle nostre domande e al link alla sua intervista sul centenario della prima guerra mondiale pubblicata su novecento.org, la rivista digitale dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia.
Il nostro ringraziamento a Mario Isnenghi per aver risposto alla nostra sollecitazione.
Grazie anche a Luciana Granzotto dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea per la collaborazione.
 
Le domande
  1. La guerra. O meglio le guerre. Per limitarci a quelle degli Italiani degli ultimi due secoli a cui lei ha dedicato molti dei suoi studi, che cosa ci insegnano della (nostra) storia?
  2. Se e come è cambiata la guerra, il modo di farla, pensarla, raccontarla nel corso del tempo?
  3. E la pace?