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Storia/storie - NL n.° 7


Storia/storie
 
 
l’accadere di fatti e vicende umane considerati nella loro evoluzione attraverso il tempo (il progresso della storia, il corso della storia); la narrazione sistematica, studio e interpretazione critica delle vicende dei popoli e delle nazioni (storia del Risorgimento, storia antica, storia d’Italia, storia medievale, moderna, contemporanea); disciplina come materia di insegnamento scolastico (lezione di storia, insegnante di storia); ricostruzione ed esposizione dello svolgersi di un singolo aspetto della vita sociale e culturale (storia della musica, storia della letteratura; storia dell’arte); fatto vero, documentabile (questa è storia); racconto, esposizione ordinata di fatti circoscritti (la storia della mia carriera scolastica); successione di avvenimenti che costituiscono la trama di un romanzo, un’opera teatrale, una pellicola cinematografica (la storia di quel film è molto triste); non c’è storia: non c’è possibilità, non è immaginabile; non avere storia: perdere d’importanza, d’interesse; senza storia: insignificante; serie di vicende personali (la storia della mia vita, la sua è una triste storia); è una lunga storia: faccenda complicata e lunga da raccontare;  favola, fiaba: raccontami ancora la storia di Cappuccetto Rosso; frottola, fandonia: racconta un sacco di storie, non sapeva che storia raccontare per il suo ritardo; lamentela: quante storie, non è mica la fine del mondo, non voglio sentire storie!; novità, cosa mai sentita: cos’è questa storia?; relazione amorosa: ha una storia con una sua collega; raffigurazione scolpita o dipinta di un evento particolarmente importante, spesso sviluppata in un serie di scene successive: la parete è affrescata con storie della vita di Gesù.
(Dal Nuovo De Mauro, dizionario di italiano dalla a alla z).  
 
E la storia non finisce qui…
 
                       La storia
 
La storia non si snoda
come una catena
di anelli ininterrotta.
In ogni caso
molti anelli non tengono.
La storia non contiene
il prima e il dopo,
nulla che in lei borbotti
a lento fuoco.
La storia non è prodotta
da chi la pensa e neppure
da chi l'ignora. La storia
non si fa strada, si ostina,
detesta il poco a poco, non procede
né recede, si sposta di binario
e la sua direzione
non è nell'orario.
La storia non giustifica
e non deplora,
la storia non è intrinseca
perché è fuori.
La storia non somministra carezze o colpi di frusta.
La storia non è magistra
di niente che ci riguardi.
Accorgersene non serve
a farla più vera e più giusta.
La storia non è poi
la devastante ruspa che si dice.
Lascia sottopassaggi, cripte, buche
e nascondigli. C'è chi sopravvive.
La storia è anche benevola: distrugge
quanto più può: se esagerasse, certo
sarebbe meglio, ma la storia è a corto
di notizie, non compie tutte le sue vendette.
La storia gratta il fondo
come una rete a strascico
con qualche strappo e più di un pesce sfugge.
Qualche volta s'incontra l'ectoplasma
d'uno scampato e non sembra particolarmente felice.
Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato.
Gli altri, nel sacco, si credono
più liberi di lui.
 
(Eugenio Montale, 1969)

 

                                       
 
 
Erodoto di Alicarnasso, Storie, V secolo a.C.
 
 
 
Questa è l'esposizione della ricerca di Erodoto di Alicarnasso, perché gli eventi umani non svaniscano con il tempo  e le imprese   grandi e meravigliose, compiute sia dai Greci e sia dai barbari, non restino senza fama; in particolare  per quale causa essi si fecero guerra.
 
 
 
Il lino
 
Il lino era fiorito: si era coperto di corolle celesti leggere come le ali di una farfalla. Il sole lo accarezzava: ogni tanto una pioggerella leggera lo rinfrescava, ma gli faceva bene, come fa bene il bagno ai bambini che, dopo, sembrano ancora più belli.
"Tutti coloro che passano dicono che è un piacere guardarmi " sussurrava " sono molto cresciuto, e un giorno diventerò una tela altrettanto bella. Come sono contento! "
I pali dello steccato scricchiolavano in tono ammonitore: 
- Tu non sai che cosa sia la vita. La tua sta per terminare!

"Terminare già?" pensava il lino "Ah no! Il giorno sorgerà anche domani, e sole e pioggia mi faranno sempre tanto bene!".
Ma la vita stava per cambiare davvero, perché vennero nel campo certi uomini che strapparono brutalmente il lino dalla terra con le radici e tutto, poi lo immersero nell'acqua come se volessero affogarlo, quindi lo passarono sul fuoco come per abbrustolirlo: sembrava che tutti lo odiassero a morte!
"Non può sempre andare bene" pensava il lino "per acquistare un po' d'esperienza, bisogna pur patire qualche cosa!".
Ma sembrava che le sofferenza non dovessero finire più: il lino venne battuto, sfilacciato, messo sul filatoio, e in quel vorticoso turbinare non riusciva più nemmeno a raccapezzarsi.
"Sono stato troppo contento in passato " diceva a sé stesso per consolarsi "bisogna essere riconoscenti del bene che si è goduto, anche se non esiste più". E ripeté queste parole fino a quando non fu messo sul telaio e si trasformò in una bianca, magnifica pezza di tela.
 
(Hans Christian Andersen, Il lino, 1848-49)
 
 
 
Storia, Enciclopedia Einaudi, 1982
 
 
Il grafo della "Enciclopedia Einaudi":
•   è il planisfero del sapere del nostro tempo, per questo esso è ovale;
•   al suo interno si distinguono le diverse "isole" di questo sapere;
•   ogni "isola", che prende il nome da una voce portante, è formata da quelle "località" 
    rappresentate dai lemmi più prossimi alla voce portante;
•   le isole si susseguono a formare un arcipelago continuo;
      •   muovendosi dall'una all'altra, vale sempre una logica di prossimità dei concetti, le isole
          sono prossime perché affini, interrelate.
L’enciclopedia, qualsiasi enciclopedia, si muove nella tensione tra unità (della mappa, della rete) e molteplicità (delle conoscenze, dei legami, delle connessioni).
 
  
(Storia, Enciclopedia Einaudi, 1982)
 
 
 
 
La preistoria e le sue (innumerevoli) storie
 
 
Di solito i bambini di ogni età provano molto interesse per la Preistoria afferma il grande paleoantropologo francese  Jean Clottes. Probabilmente non solo i bambini: il fascino delle origini attraversa tutte le culture, le generazioni, le discipline.
Qui una breve selezione delle tante possibili storie sulla preistoria.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                        
                                                                                        (Grotte di Lascaux, particolare, Francia)
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                                                (Johnny Hart, 1973)
 
 
 
L’uomo di Neanderthal secondo Italo Calvino
 
 
INTERVISTATORE - Vi parlo dalla pittoresca vallata di Neander, nei dintorni di Dusseldorf. Attorno a me si estende un anfrattuoso paesaggio di rocce calcaree. La mia voce risuona contro le pareti sia di caverne naturali sia di cave aperte dalla mano dell'uomo. Fu durante i lavori di queste cave di pietra che nel 1856 avvenne il ritrovamento d'uno dei più anziani abitatori di questa vallata, stabilìtosi qui circa trentacinquemila anni or sono. L'uomo di Neanderthal: cosi, per antonomasia, si è convenuto di chiamarlo. Sono venuto a Neanderthal appunto per intervistarlo .Il signor Neander - mi rivolgerò a lui con quest' appellativo semplificato, durante la nostra intervista – il signor Neander, come forse sapete, è di carattere un po' diffidente, anzi scorbutico, data anche l'età avanzata, e sembra che non tenga in gran conto la fama internazionale di cui gode. Ciononostante ha cortesemente acconsentito a rispondere ad alcune domande per il nostro programma. Ecco che s'avvicina, col suo caratteristico passo un po' dondolante, e mi scruta da sotto alla prominente arcata sopraccigliare. Ne approfitto subito per rivolgergli una prima domanda indiscreta, che certo corrisponde a una curiosità di molti dei nostri ascoltatori. Signor Neander, lei s'aspettava di diventare tanto famoso? Voglio dire: per quel che si sa, in vita sua lei non ha mai fatto niente di speciale: e tutt'a un tratto s'è trovato a essere un personaggio così importante. Come se lo spiega?
  NEANDER - Te  lo dici tu. C'eri tu? lo  sì  che c'ero lì.  Mica tu.
INTERVISTATORE - D'accordo, lei era qui. Ebbene, le sembra che basti?
NEANDER - C'ero già.
INTERVISTATORE - Questa mi pare un'utile precisazione.  Il  merito del signor Neander non sarebbe tanto il semplice fatto d'esserci, ma d'esserci già, d'esserci allora, prima di tanti altri. La priorità è infatti una dote che nessuno vorrà contestare al signor Neander. Per quanto ... già prima ancora, come ricerche ulteriori hanno dimostrato - e come lei stesso può confermare, vero, signor Neander? - siano segnalate tracce, numerose anche, ed estese su vari continenti, d'esseri umani, proprio già umani umani ...
NEANDER - Mio papà ...
INTERVISTATORE - Su su fino a un milione d'anni prima ...
NEANDER - Mia nonna ...
INTERVISTATORE - Dunque la sua priorità, signor Neander, nessuno può  contestarla,  ma si tratterebbe d'una priorità relativa: diciamo che lei è il primo ...
NEANDER - Sempre prima di te ...
INTERVISTATORE - Siamo d'accordo, ma non è questo  il  punto. Voglio dire che lei è stato  il  primo a essere creduto il primo da quelli venuti dopo.
NEANDER - Te lo credi tu. Prima c'è mio papà ...
INTERVISTATORE - Non soltanto, ma ...
NEANDER - La nonna ...
INTERVISTATORE -  E  prima ancora? Stia ben attento,  signor Neander: la nonna di sua nonna ...!
NEANDER - No.
INTERVISTATORE - Come no?
NEANDER - L'orso!
INTERVISTATORE - L'orso! Un antenato totemico! Come avete sentito  il  signor Neander pone a capostipite della sua genealogia l'orso, certamente l'animale-totem che simboleggia  il  suo clan, la sua famiglia!
NEANDER - La tua! Prima c'è l'orso, dopo  l'orso  va, e si mangia la nonna... Dopo ci sono io, dopo io vado e l'orso io l'ammazzo ... Dopo io me lo mangio, l'orso.
 
 
(Italo Calvino, in Le interviste impossibili, Bompiani, Milano 1975)
 
 
 
La preistoria spiegata ai miei nipoti
 
Di solito i bambini di ogni età provano molto interesse per la Preistoria. Qualcuno finisce per appassionarsi sul serio e può nascere una vocazione per l'archeologia che, nella maggior parte dei casi, dura il tempo delle vocazioni infantili, qualche volta invece si consolida e fiorisce.
 
  Jean Clottes, La preistoria spiegata ai miei nipoti, Milano, Archinto, 2002
 
 
 
Homo sapiens. Intervista a Telmo Pievani
 
Lo scorso novembre è stata inaugurata al Palazzo delle Esposizioni di Roma la mostra Homo sapiens. La grande storia della diversità umana, curata da Luigi Luca Cavalli Sforza, genetista di fama mondiale, professore emerito alla Stanford University, e Telmo Pievani, studioso di teoria dell’evoluzione, che insegna filosofia della scienza all’Università Bicocca di Milano.
 
 
 
 
 
La Preistoria raccontata nei libri scolastici
 
 
1931
 
 
 
 
 
Il libro della IV classe elementare, La libreria dello stato, Roma (1932)
 
 
1951
 
 
 
Luigia Marrosu, Frutti d’oro, Sussidiario per la 3 classe, Torino, Paravia, 1951
 
 
2014
 
 
      
       leggi tutto 1 - 2
 
Peperoncino, Sussidiario delle discipline, classe 3, Firenze, Giunti, 2014
 
 
 
 
      Noi facciamo tante storie...
 
Una breve panoramica tra preistoria, storia e storie di donne, uomini e bambini.
 
      
 
Ricostruzione di una palafitta dell' Età del bronzo al Parco archeologico didattico sperimentale
del Livelet, Lago di Revine (TV)
 

Una grande giornata al lago. Per scrivere storie di storia

Tra finzione e storia ecco alcuni brevi racconti scritti da alunni di classe terza della Scuola primaria "De Amicis" dell'IC di Carbonera (TV). Un percorso didattico che dalla geostoria sconfina verso la produzione creativa di finzione storica tenendo conto di quanto è stato appreso e sperimentato sul periodo Neolitico e di cosa significhi scrivere un racconto.
Obiettivo del percorso didattico era creare le condizione affinché gli alunni delle due classi 3 scrivessero un breve testo creativo e di finzione storica ambientato durante il periodo Neolitico.
Sarebbe stato interessante, infatti, verificare quali e quanti elementi e dati del passato storico sarebbero riusciti a contestualizzare nel testo che, a coppie o in gruppo, dovevano realizzare.
 
                                                              I.C. Carbonera (TV) - cl. 3 A e B, a.s. 2014-2015, Ins. Luisa Bordin
 
 
 

 

L'intervista impossibile

Un modo altro per verificare che cosa i ragazzini sanno, o credono di sapere, delle società umane del paleolitico europeo, è chiedere loro di immaginare di intervistare uomini, donne e bambini di quei tempi e luoghi. Durante l'a.s. 2013/14, la classe terza della Scuola primaria "Vivaldi" di Spinea (VE), organizzata in piccoli gruppi, ha provato a cimentarsi in un'attività di scrittura di un'intervista impossibile. I risultati sono stati poi integrati e messi a punto collettivamente, sia dal punto di vista storico che linguistico.

 I.C. Spinea 1 (VE) - cl. 3, a.s. 2013-2014, Ins. Nadia Paterno

 
 

Il testamento di Ramses

La classe 4^ della Scuola Primaria "C. Battisti" dell' I.C. di Carbonera (TV) ha lavorato ad un compito significativo di breve durata assegnato dall’insegnante di storia.
Gli alunni hanno così redatto un testo di finzione ambientato durante il Nuovo regno dell'antico Egitto.
CONSEGNA: “Tu sei Ramses II e vuoi dare istruzioni per quando sarai morto. Vuoi dire come dovrà essere la tomba, dove sarà collocata, cosa vuoi che sia messo dentro, come dovrà essere trattato il  tuo corpo, come dovrà svolgersi la cerimonia ecc.”
Nell’assegnazione di tale compito gli alunni hanno iniziato a collaborare  con i compagni e sono stati messi alla prova nella capacità di affrontare crisi, cercare informazioni da diversi testi, riordinarle, scrivere piccoli testi, prendere decisioni, saper utilizzare un certo tipo di linguaggio.
 
I.C. Carbonera (TV) - cl. 4, a.s. 2014-2015,  Ins. Sabina Moro
 
 
 
 
 
Alla scoperta della Grande Guerra  
 
Le classi 5 della Scuola primaria "Tagliapietra" dell'I.C di Carbonera (TV) hanno lavorato intorno al progetto interdisciplinare "Alla scoperta della Grande Guerra". Una delle attività è stato l'allestimento di una performance teatrale su testi ispirati ai materiali storiografici presi in esame.
Presentiamo il Progetto e alcuni dei materiali usati e prodotti.
 
I.C. Carbonera (TV) - cl. 5 A e B, a.s. 2014-2015, Inss. Tiziana De Piccoli, Maria Vincenza Masi
 
 
 
Storia e storie di testimoni
 
Il Natale, la scuola, la guerra... pretesti per raccontare piccole storie che stanno dentro la grande storia.
Pretesti per avvicinare i nonni ai bambini. Per suscitare curiosità, interesse, voglia di sapere e di capire. E non dimenticare.
I.C. Carbonera (TV) - cl. 3 A e B, a.s. 2014-2015, Inss. Luisa Bordin, Daniela Rossi
 
 
Nonno materno di Marjie, Natale del 1944
Erano le ore 13.00 del 25/12/1944, stavo pranzando con i miei genitori, i nonni e gli zii, ero tanto felice per i regali ricevuti, quando, improvvisamente, suonò l'allarme aereo. Abbandonato il pranzo, siamo andati nel rifugio. Il bombardamento terminò molte ore dopo, tempo durante il quale io pregavo la Madonna di aiutarci a tornare a casa sani e salvi. Quando tutto finì, ritornammo tutti contenti a casa, io giocai con i regali ricevuti, non erano tanti perché si era in guerra e i soldi bastavano solo per mangiare. Dopo tanti anni ricordo ancora quel giorno di guerra e nello stesso tempo la felicità di essere tutti salvi e di festeggiare il Natale. Quel giorno avevo dieci anni e ora ne ho ottanta, tanti auguri. Il nonno Luci.