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Tempo - NL n° 5


A tempo, a tempo debito, a tempo definito, a tempo determinato, a tempo e luogo,
a tempo perso, al tempo stesso, in tempi brevi, in tempo, per tempo, tempo libero, tempo
lungo, tempo morto, tempo prolungato, tempo utile, un tempo...
[h2]La scala dei mesi[/h2] Quando incombe l'uragano
in un cielo di maggio…

[h2]I giorni perduti[/h2]

Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando,

avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina…

[h2]Imparare il tempo[/h2]

Nella Scuola dell'infanzia e nella Scuola secondaria di primo grado

[h2]Parlare del tempo a bambini di tre, quattro, cinque anni…[/h2]

Parlare del tempo a bambini di tre, quattro, cinque anni non è facile. È fondamentale  far

capire il trascorrere delle ore, dei giorni, dei mesi…

[h2]Il tempo nel tempo: la rana parlante[/h2]

Classe I A

Il Calendario 2014 “LA RANA PARLANTE” è stato redatto e pubblicato dagli alunni della

classe 1ª A, quale dono natalizio ai propri genitori. Esso è la sintesi delle varie attività

proposte e degli argomenti trattati…

[h2]Parliamo del tempo[/h2]

Ins: Oggi ragioneremo insieme sulla parola tempo: chi vuole potrà intervenire. Che cos’è

il tempo per voi?

Veronica:Il tempo in cui avvengono delle cose cioè un periodo.

[h2]Il tempo in tre domande: intervista a più voci[/h2]

A scuola sono state poste le seguenti domande ad allievi, docenti e genitori…

A tempo, a tempo debito, a tempo definito,  a tempo determinato, a tempo e luogo, a tempo perso,  al tempo stesso, in tempi brevi, in tempo, per tempo, tempo libero, tempo lungo, tempo morto, tempo prolungato, tempo utile, un tempo.
All’inizio c’era il tempo. E prima?
Questione complicata, quella del tempo. Noi vorremmo guardarla (anche) dentro la dimensione del nostro fare scuola, che è (anche) un educare/educarci al tempo:  un suo addomesticamento perché esso diventi (anche) un tempo pieno di vite degne di essere vissute. Per tutti.
 
La scala dei mesi
 
Quando incombe l'uragano
in un cielo di maggio
quando si apre la vetrata
sotto un cielo di giugno
quando scoppia l'età
di un cielo di luglio
quando urla l'uragano
che sconvolge l'agosto
quando danza la pioggia
di un mese di settembre
quando piove la scrematura
delle fumate di ottobre
quando si sciolgono le nubi
dei Santi a novembre
quando cola la rabbia
della neve in dicembre
quando sbavano i saggi
sul filo di gennaio       
quando viene il vantaggio
del corto febbraio
quando corre il selvaggio
che viene detto Marzo
quando l'allevamento
vien dei pesci d'aprile
quando il monsone affonda
in un cielo di maggio
l'annata ricomincia
e così all'infinito.
 
(Raymond Queneau, da: "L'istante fatale", Guanda, trad. di F. De Poli)
 
I giorni perduti
 
Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion.
Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all’estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone.
Kazirra scese dall’auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel bordo che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.
Si avvicinò all’uomo e gli chiese: «Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse?».
Quello lo guardò e sorrise: «Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni».
«Che giorni?»
«I giorni tuoi.»
«I miei giorni?»
«I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso…»
Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno.
C’era dentro una strada d’autunno, e in fondo Graziella la sua fidanzata che se n’andava per sempre. E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo. C’era una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari.
Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk il fedele mastino che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
«Signore!» gridò Kazirra. «Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.»
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell’aria, e all’istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l’ombra della notte scendeva.
 
(Dino Buzzati, Le notti difficili, Mondadori, Milano 1971)
 

 
 
 
 

 

Imparare il tempo
 
  • Nella Scuola dell'infanzia
 
 

 

Parlare del tempo a bambini di tre, quattro, cinque anni non è facile...
 
Parlare del tempo a bambini di tre, quattro, cinque anni non è facile. È fondamentale  far capire il trascorrere delle ore, dei giorni, dei mesi dando la possibilità di fare esperienza.
La ruota che gira, in cui mese dopo mese, i bambini indicano il loro compleanno, il pannello murale dove vengono rappresentati gli alberi durante le varie stagioni, sono alcuni dei  calendari attivi, che la scuola dell’Infanzia realizza  per rendere  partecipi i bambini.
Essi permettono ai piccoli di attribuire un senso a parole che, altrimenti, rimarrebbero slegate dalle loro conoscenze.
Le immagini diventano uno strumento importante perché i bambini possano  un po’ alla volta  esprimere verbalmente parole, idee e concetti.
(Scuola dell'Infanzia, "Malagutti", IC Martellago VE)
 
 
  • Nella Scuola secondaria di primo grado
  
Il tempo nel tempo: La rana parlante
 
 

 
 
 
Il Calendario 2014 “LA RANA PARLANTE” è stato redatto e pubblicato dagli alunni della classe 1ª A, quale dono natalizio ai propri genitori. Esso è la sintesi delle varie attività proposte e degli argomenti trattati nel corso del laboratorio linguistico-letterario, storico-antropologico: IL TEMPO NEL TEMPO.
Filo conduttore è  la lunga filastrocca “Orologi segna Tempo”, narrata mese per mese da una ‘Rana’, tipico ‘personaggio’ dell’ambiente acquatico. Vivaci disegni, con sintetiche didascalie o citazioni storico-letterarie, illustrano il testo e riportano ai molteplici strumenti di misurazione del tempo nella storia.
Il Laboratorio si è svolto nel 1^ quadrimestre dell’anno scolastico 2013/2014, nelle 2 h settimanali pomeridiane di compresenza.
È stato proposto come momento di approfondimento, di consolidamento e recupero di tecniche metodologiche e di abilità, in collegamento ad argomenti trattati anche nelle varie discipline, italiano e storia in particolare, con la finalità di educare alla consapevole fruizione del patrimonio culturale di ogni popolo.
 
(inss. Emilia Barbieri, Rosalia Bellia, cl. 1 A, Scuola Secondaria di primo grado "Buonarroti", Matellago, VE)
 
 
 
Parliamo del tempo
 
Ins: Oggi ragioneremo insieme sulla parola tempo: chi vuole potrà intervenire. Che cos’è il tempo per voi?
Veronica:Il tempo in cui avvengono delle cose cioè un periodo.
Ins: Veronica ha detto che per lei il tempo è un periodo. Gabriele che cos’avevi detto prima?
Gabriele: Prima quando?
Ins: Prima della registrazione ho nominato la parola tempo. Tu cos’hai detto?
Gabriele: Ah, c’è il sole.
Ins: Avevi detto c’è il sole, quindi (l’ins. si rivolge agli altri ragazzi) che idea aveva espresso Gabriele del tempo?
Gabriele e altri ragazzi: Qualcosa che ha a che fare con il tempo atmosferico.
Ins: Elena che cos’è invece per te il tempo?
Elena: Per me è l’età in cui è durato un popolo.
Ins: Ok, l’età in cui è durato un popolo. Nicola e tu cosa pensi?
Nicola: In un certo tempo ci sono delle azioni.
Ins: In un certo tempo si compiono delle azioni, ok poi magari ritorniamo su questo.
Arianna: La cronologia.
 (ins. Lorella Lazzari e cl. 1 C, Scuola secondaria di primo grado "Goldoni", Martellago, VE)