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Ho visto un film - NL n.° 6
Soren Kragh-Jacobsen, L'isola in via degli uccelli, 1998
Il racconto è tratto dall’omonimo romanzo di Uri Orlev, nato a Varsavia nel 1931 e protagonista di molti dei tragici eventi descritti.
La vicenda è ambientata in Polonia al tempo dell’occupazione nazista.
Alex, undici anni, si trova improvvisamente solo nel suo precario rifugio, un edifico diroccato colpito da un bomba. Il padre è stato prelevato dalle SS, la madre è scomparsa nel nulla. Quando arriva l'ordine di evacuare il ghetto, Alex e i suoi familiari non riescono a sfuggire alla cattura. Mentre i prigionieri stanno per essere trasferiti, Alex con la complicità dello zio Boruch riesce a sottrarsi alla deportazione.
Lájos Koltai, Senza destino, 2006
Primo film diretto da Lájos Koltai, racconta di un ragazzino quattordicenne ungherese ebreo deportato nel 1944 a Buchenwald. Il ragazzino cerca di salvarsi dall'atrocità con l'obbedienza agli ordini e il rispetto delle regole dementi del lager; con la forza fisica e la leggerezza dell'età. Però quando, scampato alla morte, si ritrova a camminare per le vie di Budapest, è un'altra persona: il ragazzo obbediente all'orrore si è trasformato in un vecchio quindicenne, sfiduciato e senza futuro.
La storia è tratta dal romanzo autobiografico ("Essere senza destino", Feltrinelli) dello scrittore ungherese Imre Kertész, 77 anni, premio Nobel per la letteratura 2002.
Jon Jones, Il diario di Anna Frank, 2008
Nell'estate del 1942 Otto Frank, per sottrarsi alla persecuzione razziale, si nascose nella soffitta della sua fabbrica di spezie, con la moglie, le figlie, Margot ed Anna assieme ai coniugi Van Daan, anch'essi ebrei, col figlio Peter e il signor Dussel, dentista. Vissero li dal 9 luglio 1942 al 4 agosto 1944. Anna osserva tutto quello che succede intorno a lei e confida al suo diario ogni suo pensiero di adolescente fino al giorno in cui i soldati tedeschi fanno irruzione nella soffitta: Anna morirà otto mesi più tardi, nel marzo del 1945, nel campo di concentramento di Bergen Belsen.
Roselyne Bosch, Vento di primavera, 2010
1942. Estate. La Francia è sotto l'occupazione tedesca e gli ebrei sono tenuti ad indossare la stella gialla. Joseph Weissmann è un bambino ebreo di dieci anni che
insieme alla famiglia vive nel quartiere della Butte
Montmartre a Parigi. Nella notte fra il 15 e il 16 luglio la maggior parte delle famiglie
ebree (circa 13000 persone), compresa quella di Joseph, vengono arrestate dalla polizia francese e condotte a forza
nel Vélodrome d’Hiver prima tappa del loro calvario.
Il punto di vista che il film assume è quello di alcuni bambini che vivono nel quartiere di Montmartre e, in particolare quello del decenne Joseph.
Gilles Paquet- Brenner, La chiave di Sara, 2010
Parigi ai giorni nostri. Julia Jarmond, giornalista americana che vive in Francia da 20 anni, sta facendo un’inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo d’inverno luogo in cui vennero concentrati migliaia di ebrei parigini prima di essere deportati nei campi di concentramento. Lavorando alla ricostruzione degli avvenimenti si imbatte in Sara, una donna che aveva dieci anni nel luglio del 1942. Ciò che per Julia era solo materiale per un articolo, diventa una questione personale, che potrebbe essere legata alla sua famiglia. A sessant’anni di distanza è possibile che due destini s’incrocino svelando un segreto che sconvolgerà per sempre la vita di Julia?
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