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Umanità NL n° 15 Ho letto un libro
TESTI PER RAGAZZE E RAGAZZI
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Gianni Rodari, La storia degli uomini. Con un monologo di Dario Fo sugli ultimi anni, Roma, Gallucci editore, 2004, pp. 192
Lo sviluppo dell'umanità, da Neanderthal fino all'ultimo dopoguerra. Robespierre e Napoleone, Michelangelo e Cristoforo Colombo, i loro tempi e i grandi mutamenti della Storia, descritti e spiegati con la sua scrittura lucida, avvincente, anti-retorica.
Gianni Rodari pubblicò questa "Storia degli uomini" nel 1958, a puntate, sul settimanale comunista "Vie Nuove". Due anni prima l'Unione Sovietica aveva invaso l'Ungheria per reprimere le richieste di democrazia e libertà. Nikita Krusciov aveva già denunciato lo stalinismo nello storico XX Congresso. Malgrado questo, l'ultimo capitolo di Rodari mostra un entusiasmo per la Rivoluzione Russa, per l'organizzazione e per le conquiste sovietiche, che sconcerterà molti.
- Ernst H. Gombrich, Breve storia del mondo, Firenze, Salani, 2006, pp. 344
Gombrich coniuga completezza e semplicità: si rivolge al lettore dandogli del tu, ma non nella maniera condiscendente di uno zio saccente, piuttosto come un fratello maggiore che racconta una storia ai fratellini più piccoli. È esigente nell'affrontare la materia: mostra gli sviluppi fondamentali e descrive i passaggi epocali. Ma per parlarne ricorre a una lingua semplice e trasparente. Non appena gli è possibile, poi presenta i personaggi rappresentativi del loro tempo. Non da ultimo, il grande pregio di queste 'storie vere' è che si leggono d'un sol fiato, guadagnando così il senso dell'avvicendamento o della contemporaneità degli accadimenti della storia.
- Come "gira" il mondo, Atlante elementare tematico, Novara De Agostini, 2002, pp.64
Un atlante tematico costruito con 35 planisferi, 120 grafici e tabelle, brevi descrizioni, parole chiave e lessico collegato al tema del planisfero rappresentato. Uno strumento che andrebbe aggiornato in termini di dati ma ancora valido per dare una visione d’insieme delle problematiche che accomunano l’umanità: aree climatico-ambientali, risorse naturali, inquinamento, demografia, speranza di vita, alimentazione, lingue e religioni, comunicazioni, migrazioni, istruzione, ricchezza e povertà, guerre, ed altro ancora. L’uso di una grafica e una simbologia semplice permette un primo approccio ai grandi temi che interessano l’umanità nel suo insieme. Il volume è completato con due giochi: una “geotombola” e un “georecord”.
- Silvia Roncaglia, Ma che razza di razza è?, Roma, Città Nuova, 2000, pp.48
La gente è diversa, di tante razze e colori: ci sono quelli gialli con gli occhi in su e quelli neri e quelli bianchi, come Pino, il protagonista di questa storia, che però quando va al sole, il colore della sua pelle cambia e diventa rossa come quella dei pellerosse. Il libro ha vinto il 'Premio per l'Ambiente', sezione inediti 1999.
Scritto in prima persona, come se fosse raccontato da un bambino a cui la maestra ha dato da svolgere una ricerca sulle diverse razze umane, il racconto affronta, in modo semplice e delicato, il tema dell’uguaglianza e della differenza.
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Nicoletta Costa, L'alfabeto dei bambini, Trieste, Emme Edizioni, 2000, pp.48
Ci sono molti modi per insegnare l'alfabeto ai bambini. Nicoletta Costa lo fa con i bambini stessi di tutto il mondo. Ad ogni lettera corrisponde il nome di un bambino e il Paese da cui proviene. Un modo per imparare l'alfabeto ma anche per avvicinarsi ai paesi del mondo. Facendo osservare la corrispondenza tra immagine e testo è possibile introdurre anche a bambini di cinque, sei anni un primo discorso sulle tante origini dei bambini che vivono nel mondo. Il segno semplice ma inconfondibile dell’illustratrice riesce a caratterizzare ciascun bambino o bambina nei tratti nel corpo, nell’abbigliamento o del paesaggio.
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Eva Montanari, Chissà com'è il coccodrillo, Milano, Arka, 2002, pp.32
I cuccioli della savana hanno sentito cose terribili sul Coccodrillo “Chissà veramente com’è?” li stuzzica l’anziano Maestro Elefante. La fantasia dei cuccioli si scatena: il Piccolo leone lo disegna viola e dal corpo a zig-zag, come facevano gli espressionisti, il Piccolo Rinoceronte ne disegna il corpo in parti scomposte, come i cubisti. Poi arriva la versione futurista, astrattista, dadaista. Interrogato dalla sua classe il maestro risponde: “… l’unica cosa che so - dice il maestro - è che non esiste una realtà valida per tutti, che ognuno di noi vede le cose in modo diverso. E chissà come ci immagina lui!”
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Ornella Pozzolo, Anna senza confini, Milano, Arka, 2002, pp.32
Sfogliando un atlante Anna scopre dal fratello maggiore che le linee nere tracciate sui territori si chiamano confini e che sono come muri che separano i paesi l’uno dall’altro. Ma Anna non ne è convinta e decide di andare a vedere di persona. Con l’aiuto di alcuni animali salirà sempre più in alto alla ricerca di quei muri. Volando sui mari scoprirà che non hanno confini e neppure i territori dove vede il verde delle palme, cani e cammelli e le facce di persone che le sorridono. La metafora del viaggio diventa pretesto per riflettere sulla convenzionalità del concetto di confine e sulla sua reale inesistenza quando si usa lo sguardo dell’umanità.
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Lia Levi, L'amico del mondo, Firenze, Giunti Kids e AMREF, 2007, pp.48
Felice è un bambino italiano fortunato che, come nelle favole classiche, alla nascita riceve i doni speciali dalle "fate" madrine: la bellezza, l'intelligenza, l'allegria. La madrina Clotilde, che per errore non era stata invitata, gli fa il dono di essere amico del mondo. Con questo dono Felice può indossare il volto di popolazioni di tutto il mondo e parlare tutte le lingue, cosicché egli viene amato e considerato un "fratello" ovunque vada. Ma sul più bello Clotilde gli toglie il dono, ma il bambino cercherà il modo di riuscire, senza magia, ad essere ancora amico del mondo presentandosi come se stesso.
- Shaun Tan, L'approdo, Roma, Elliot, 2008, pp. 125 (ripubblicato da Tuenè nel 2016)
Un libro senza parole dove le straordinarie immagini, realizzate dall'autore australiano in quattro anni di lavoro, ci raccontano la storia di un uomo che lascia la sua famiglia per cercare lavoro in un paese lontano. Bisogna soffermarsi sulle immagini e scorrerle una dopo l'altra per poter entrare nei personaggi e provare le loro stesse sensazioni.
L'ambiente in cui si svolge la vicenda è evocativo e surreale allo stesso tempo quasi a significare che la migrazione non ha né tempo né luogo, ma riguarda le persone che da sempre cercano un posto per vivere fatto prima di tutto di relazioni umane.
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Giusi Quarenghi, Io sono tu sei, Firenze, Giunti Junior, 2009, pp.96
Hai mai provato a ricostruire la tua storia fin da quando eri piccolissimo, magari appena nato? Fotografie, ricordi, racconti dei tuoi... tutto fa brodo! Si chiama biografia. L'idea geniale della bibliotecaria Marina per i suoi piccoli utenti è questa qui: divisi a coppie, ciascun bambino scriverà la biografia dell'altro... e i due diventeranno amici per la pelle! Il progetto parte, e funziona alla grande! Specialmente per Beatrice, otto anni, terza elementare, ed Aziza, marocchina di dieci ma ancora in seconda elementare: per forza, lei deve ancora imparare bene l'italiano! E raccontare la propria vita a un'amica, la vita può cambiartela davvero.
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Marie-Aude Murail, Cécile. Il futuro è per tutti, Firenze, Giunti, 2012, pp. 288
Cécile, giovane maestra, insegna presso una scuola elementare parigina dove ci sono molti alunni originari della Costa d'Avorio e appartenenti a una famiglia un tempo facoltosa e in vista nel paese, fuggita dopo un colpo di stato. I genitori francesi e le insegnanti non vedono di buon occhio i ''neri'', ma sanno che sono indispensabili perché la scuola non chiuda. La vicenda si complica quando la domanda di asilo della famiglia Baoulé viene respinta per ''mancanza di documentazione''. La conclusione è una sorpresa e cela un mistero che solo le forze unite di più persone, coinvolte dalla giovane insegnante, possono svelare.
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José Manuel Mateo, Migranti, Roma, Gallucci, 2013, pp. 8
Un unico foglio piegato a fisarmonica per raccontare la fuga di un bambino con la mamma e la sorella dal villaggio desolato, ma subito rimpianto. Ricorda la ricerca del padre emigrato e soprattutto di una vita meno stentata, anche se meno dignitosa. Descrive le peripezie del viaggio, i rischi nel passaggio del confine, l’approdo in una caotica e ricca città, dove tutti gli stranieri si sentono simili. E la conclusione è una sola: che si tratti dei clandestinos messicani negli Stati Uniti, dei cafoni italiani in Germania o degli extra-comunitari in Europa, la storia dei più deboli non cambia mai.
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David McKee, Elmer l'elefante variopinto, Milano, Mondadori, 2015, pp.32
L’elefante Elmer, a quadretti variopinti, come Arlecchino, sempre pieno di voglia di giocare, si accorge di essere diverso dagli altri e cerca il modo di diventare grigio come il resto del branco. Tuttavia Elmer, proprio perché diverso, non riesce a resistere a lungo in quella situazione e si smaschera. Il giorno in cui accade questo fatto diventa “Il giorno di Elmer” e d’allora sembra che, una volta all’anno, tutti gli elefanti si tingano di colori mentre l’unico colorato di grigio è Elmer. Storia esemplare sull’importanza di essere se stessi, di non dover cambiare e di sentirsi accettato nella propria diversità.
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Antonella Abbatiello, La cosa più importante, Casalecchio sul Reno, Fatatrac, 2016, pp.48
Gli animali del bosco discutono animatamente su quale sia la cosa più importante: avere la proboscide come l'elefante, gli aculei come il porcospino, oppure il collo lungo come la giraffa? Ogni animale è convinto che la propria particolarità sia quella fondamentale e che tutti dovrebbero averla. Ma quando le doppie pagine che si aprono a sorpresa mostreranno di volta in volta tutti gli animali con gli aculei, con il collo da giraffa, con la proboscide e così via, tutti dovranno convenire che l'importanza di ciascuno sta proprio nella sua diversità, che lo rende unico ed essenziale alla vita del bosco.
- AA.VV., A braccia aperte. Storie di bambini migranti, Milano, Mondadori, 2016, pp. 47
Questa è la storia di Alex, che fuggì da Sarajevo; di Gina, che emigrò negli Stati Uniti; dei due fratellini haitiani adottati; del piccolo Hazem, che dalla Siria arrivò in Germania; del giovane Hailè, giunto in Italia dall'Eritrea; della famiglia di Ferrara che trovò riparo in Svizzera; di Casimiro, che viaggiò dalla Polonia a Milano in un TIR; di Emanuele, che ora vede la sua Napoli solo alla TV; di Shaira, che cercava un luogo pacifico dove far nascere il suo bambino; di Marika, la timida albanese, che in Italia ha trovato un’amica; di Timo, il gatto sbarcato a Lampedusa…
- Liuna Virardi, ABC dei popoli, Milano,Terre di mezzo, 2016, pp. 64
Bastano poche forme e colori per disegnare tutti i popoli della Terra. Dagli Aymara della Bolivia agli Zhuang della Cina, questo libro ne racconta 26: con gli usi e i costumi, le tradizioni e le curiosità. Il libro è costruito intorno all’originale combinazione di alcuni elementi geometrici – triangoli, cerchi, ghirigori che, assemblati, restituiscono un ritratto stilizzato dei popoli. Un triangolo, ad esempio, una linea retta e un semicerchio danno gli Omo Masalai, detti “ballerini scheletro”.
La combinazione degli elementi sottolinea la comune origine seppur nella diversità. Ed è proprio questa caratteristica che deve essere salvaguardata come ricchezza comune, patrimonio dell’umanità.
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Daniele Aristarco, Io dico no! Storie di eroica disobbedienza, Torino, Einaudi Ragazzi, 2017, pp. 216
Da Prometeo ad Anna Politovskaja, da Ipazia a Martin Luther King, dalle suffragette agli abitanti di Chambon-sur-Lignon. Il racconto dei "No" che hanno fatto la Storia.
Questo è un libro sulla libertà. Puoi leggerlo liberamente, saltando da una storia all'altra oppure puoi berlo tutto d'un fiato. Protagonista è l'umanità o, meglio, quegli uomini e quelle donne che chiamiamo "eroi” perché hanno modificato la Storia. Non tutti hanno vinto la propria battaglia, ma sono riusciti a modificare il nostro modo di pensare. Questo è un libro sulla libertà, sei libero di leggerlo o no. Se lo farai, saprai qualcosa in più su questo bene prezioso, conoscerai la vita di chi che ha avuto il coraggio di dire "No", che ha vissuto e lottato per la libertà.
- Jan Paul Schutten, Il mistero della vita, Milano, L’Ippocampo 2017, pp. 160
Finalista Premio Andersen 2017 - Miglior libro di divulgazione.
Cosa si intende per “vita”? Come hanno avuto origine piante, animali ed esseri umani che popolano il nostro pianeta? Come si fa a creare qualcosa di vivo da un insieme di elementi che vivi non sono? Perché una semplice cellula rimane più meravigliosa del più complesso dei robot? E perché Mario Rossi di Forlì somiglia a una viscida creatura marina? Sono solo alcuni dei grandi interrogativi ai quali Jan Paul Schutten risponde in modo chiaro e arguto, aiutato dai disegni di Floor Rieder, spiegando ai giovani lettori i misteri della vita e dell’evoluzione come mai nessuno aveva fatto prima d’ora.
Fiabe dal mondo
Scritti e curati dallo scrittore per ragazzi Luigi Dal Cin, i volumi di seguito segnalati sono nati in collaborazione con la Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia di Sarmede. I testi sono meravigliosamente illustrati da artisti di fama mondiale. Ogni volume raccoglie una decina di fiabe appartenenti alla cultura e alla tradizione di numerosi paesi ed offre un affascinante panorama dell’umanità che è importante far comprendere alle bambine e ai bambini delle nostre classi perché, come recita l’incipit de Le Mille e una notte ‘Queste fiabe vi vengono raccontate perché la storia delle genti passate serva da esempio alle generazioni future’.
Leggi il saggio di Luigi Dal Cin "Le fiabe che oltrepassano i confini" pubblicato per la nostra newsletter.
- Luigi Dal Cin, Le Mille e Una Storie d'Oriente, Modena, Panini, 2005, pp.40
- Luigi Dal Cin, Le voci dei Tam tam, Modena, Panini, 2006, pp.48
Fiabe dall'Africa
- Luigi Dal Cin, Favolosi Intrecci di Seta, Modena, Panini, 2006, pp.44
Le fiabe in Estremo Oriente
- Luigi Dal Cin, I Canti dei Ghiacci, Modena, Panini, 2007, pp.48
Le fiabe delle Regioni Artiche
- Luigi Dal Cin, Echi d'Oceano, Modena, Panini, 2009, pp.44
Le fiabe dell'Oceania
- Luigi Dal Cin, A Ritmo d'Incanto, Modena, Panini, 2010, pp.44
Le fiabe del Brasile
- Luigi Dal Cin, Il grande albero delle rinascite, Modena, Panini, 2011, pp.48
Le fiabe delle terre d'India
- Luigi Dal Cin, Nel bosco della Baba Jaga, Modena, Panini, 2012, pp.48
Le fiabe dalla Russia
- Luigi Dal Cin, I sogni del Serpente Piumato, Modena, Panini, 2013, pp.48
Fiabe e leggende dal Messico
SCAFFALE DOCENTE
Il Mondo
- Fernand Braudel, Il mondo attuale, Torino, Einaudi, 1996, 2 voll., pp. 658
Nel primo volume Braudel, dopo un esame dei caratteri comuni delle civiltà umane, affronta la realtà concreta di paesi extraeuropei: l'Africa nera, l'Islam, la Cina, l'India, il Giappone, l'Indocina, l'Indonesia. Nel secondo volume si affrontano le complesse vicende storiche del vecchio continente. «Ci è parso opportuno cominciare con l'allontanarci dall'Europa e prendere contatto con mondi a noi estranei per poter meglio renderci conto del fatto che l'Europa non è, o almeno non è più, il centro dell'universo. Europa e non-Europa: questi, tuttavia, sono ancora i termini dell'antinomia fondamentale su cui deve centrarsi ogni tentativo serio di comprendere il mondo. »
- Luca Cavalli Sforza, Francesco Cavalli Sforza, Chi siamo. La storia della diversità umana, Milano, Mondadori, 2013, pp. 416
Nel 1993 Luca e Francesco Cavalli Sforza davano alle stampe Chi siamo. La storia della diversità umana, un grande classico della divulgazione scientifica che, dimostrando l’origine comune africana dell’umanità moderna e smontando pezzo per pezzo il concetto di razza, portava con sé un’idea di unità e integrazione tra i popoli del mondo. Vent’anni dopo, quel messaggio è più attuale che mai e Chi siamo ritorna in una veste rinnovata nei contenuti e nell’iconografia. Le illustrazioni, le numerose mappe a colori e gli scatti di Giovanni Porzio (giornalista, reporter e fotografo giramondo) diventano l’ideale contrappunto visivo al racconto delle nostre origini.
Francesco Cavalli Sforza - Geni, Popoli, Lingue. Guarda il video
- Jurgen Osterhammel, Akira Iriye (a cura di), Storia del mondo, Vol. 6, 5, 4, 3 Torino, Einaudi, 2014
Da sempre la storia del mondo è stata scritta come una storia di ascesa e declino di un esiguo numero di culture dominanti, tra cui l'Europa e l'Occidente atlantico.
La Storia del mondo in sei volumi, diretta da un'équipe di importanti storici internazionali, si discosta radicalmente da tale tradizione. Pur non rinnegando le grandi conquiste dell'Occidente, essa le pone in rapporto con i più importanti sviluppi che hanno avuto luogo nella stessa epoca in altre parti del mondo. Ne emerge con ogni evidenza la graduale, problematica nascita dell'età contemporanea come frutto di una complessa e pluralistica rete di relazioni mondiali.
Piano dell'opera (in rosso i volumi già pubblicati):
1. Le prime civiltà. Il mondo prima del 600 a cura di Hans-Joachim Gehrke
2. Le sfide dell'agricoltura e del nomadismo. 600-1350 a cura di Emily S. Rosenberg
3. Imperi e oceani. 1350-1750 a cura di Wolfgang Reinhard
4. Verso il mondo moderno. 1750-1870 a cura di Sebastian Conrad e Jürgen Osterhammel
5. I mercati e le guerre mondiali. 1870-1945 a cura di Emily S. Rosenberg
6. Il mondo globalizzato. Dal 1945 a oggi a cura di Akira Iriye
Indice vol 6 Il mondo globalizzato. Dal 1945 a oggi.
Leggi il commento di E. Galli Della Loggia, Corriere 6.12.14 - Zero in storia Einaudi stecca L’editore scorda la lezione di Gramsci per sposare un ottimismo benevolente
Indice vol 5 I mercati e le guerre mondiali. 1870-1945
Indice vol 4 Verso il mondo moderno. 1750-1870
Indice vol 3 Imperi e oceani. 1350-1750
- Yuval Noah Harari, Da animali a dèi, Milano, Bompiani, 2015, pp. 533
Centomila anni fa sei specie di umani abitavano la Terra. Oggi c’è una sola specie di umani. Noi. L'Homo sapiens. E siamo i signori del pianeta. Il segreto del nostro successo: l'immaginazione. Siamo gli unici animali che possono parlare di cose che esistono solo nella nostra immaginazione.
"Da animali a dèi" spiega come ci siamo associati per creare città, regni e imperi; come siamo arrivati a credere negli dèi, nelle nazioni e nei diritti; come abbiamo costruito la fiducia nei soldi, nei libri e nelle leggi; come ci siamo ritrovati schiavi della burocrazia, del consumismo e della ricerca della felicità.
Conosci l'autore
Yuval Harari ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia all’Università di Oxford; insegna presso il Dipartimento di Storia della Hebrew University di Gerusalemme ed è specializzato in Storia mondiale. Da animali a dèi è stato pubblicato originariamente in Israele nel 2011 ed è diventato rapidamente un best seller, in corso di traduzione in più di 20 lingue. Migliaia di persone hanno seguito il corso online del professor Harari e le sue lezioni su YouTube hanno registrato centinaia di migliaia di visualizzazioni in tutto il mondo. Nel 2012 gli è stato conferito il Polonsky Prize for Creativity and Originality in the Humanistic Disciplines.
- ONU, Rapporto sullo sviluppo umano 2016, New York, 2017, pp. 296
Ogni anno, dal 1990, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) pubblica il Rapporto sullo Sviluppo Umano allo scopo di analizzare i principali problemi di interesse globale. Una rete di esperti contribuisce con dati, idee e procedure di successo a sostegno dell’analisi e delle proposte pubblicate nel Rapporto. Il concetto di Sviluppo Umano va al di là del reddito pro capite, dello sviluppo delle risorse umane e dei bisogni essenziali quali misura del progresso umano, e considera anche alcuni fattori quali la libertà, la dignità e la forza umana, vale a dire il ruolo delle persone nello sviluppo.
- UNFPA, Lo stato della popolazione nel mondo 2017. Mondi a parte. Salute e diritti riproduttivi nell’epoca della disuguaglianza, New York, 2017, pp. 136
Nel mondo di oggi, la disparità economica è aumentata a dismisura, cui si aggiungono difficili condizioni sociali, politiche e istituzionali che in diverse aree del pianeta precludono ogni speranza di progresso per chi vive ai margini. In particolare la situazione è critica per donne e ragazze per la disuguaglianza di genere e le disparità nell’accesso ai servizi per la salute e al godimento dei relativi diritti. Quando milioni di donne lottano contro discriminazioni e privazioni si affievoliscono le prospettive di godere dei propri diritti umani, di promuovere una società più stabile ed equa e un mondo più inclusivo e sostenibile.
- Leonardo Caffo, Margini dell'umanità. Animalità e ontologia sociale, Milano, Mimesis, 2014, pp. 61
Che rapporto esiste tra la costruzione delle nostre società e la costruzione del concetto di "umanità" in opposizione a quello di "animalità"? La questione animale non è solo quella dei "diritti animali" quanto quella dell'animalità dell'umano e dell'idea di mondo che potrebbe derivare contrastando radicalmente l'opposizione "noi/loro" che caratterizza la presunta superiorità di Homo Sapiens.
Dopo Darwin sapersi bestie non è altro che l’accettazione di un dato scientifico. Eppure l’uomo ha costruito le società lasciando fuori gli altri animali, estranei alla sfera dei diritti. Sporgersi al di là dell’umanità è incontrare un inferno di sguardi memori di secoli di soprusi.
- Leonardo Caffo, Roberto Marchesini, Così parlò il postumano, Roma, Novalogos, 2014, pp.144
Il postumano è lo spazio geometrico in cui si tratteggia un'altra umanità, al di là degli steccati individualisti e antropocentrici, ibridata con l'animalità e la tecnica. E se la nostra idea di umanità nasce in opposizione a quella di animalità, con Aristotele, Cartesio o Heidegger, è altrettanto vero che una nuova idea di umano può cominciare solo dalla rottura dei confini umani/non umani che falsamente abbiamo edificato. Leonardo Caffo e Roberto Marchesini dialogano, attraverso la filosofia e la letteratura, la scienza e la politica, cominciando a dipingere questo affresco di ibridazione tra i viventi in cui esistere significa esistere insieme.
- Leonardo Caffo, Fragile umanità. Il postumano contemporaneo, Torino, Einaudi, 2017, pp. 392
L'antropocentrismo è costruito sulla presunta superiorità dell'umano sulle altre forme di vita, e su quella di certi umani rispetto ad altri: ma che succede quando scopriamo di essere della stessa sostanza di tutti gli esseri viventi del pianeta? Quando le proprietà che pensavamo ci rendessero speciali si manifestano anche in ciò che definiamo «non umano», allora l'umanità come sistema chiuso dell'umanesimo classico si dissolve. Molte sono state le soluzioni proposte, a questa domanda, ma ognuna, presa singolarmente, non basta. Il postumano, come è proposto qui, è volto a riposizionare l'umanità in uno schema integrato nella Natura, verso un superamento dell'antropocentrismo.
Conosci l'autore
Leonardo Caffo (Università degli studi di Torino) è membro del Labont: Laboratorio di ontologia e Associate Fellows dell'Oxford Centre for Animal Ethics. Ha diretto e concepito le riviste "Animal Studies" e "Rivista Italiana di Filosofia Analitica Jr.", dirige la rivista "Animot: l'altra filosofia" e collabora abitualmente per le pagine culturali del settimanale "Gli Altri: la sinistra quotidiana", oltre che con "Lettera Internazionale", "L'indice dei libri del mese" e con Rai Scuola per Rai Filosofia. È curatore con Maurizio Ferraris del volume "Filosofia globalizzata" (Mimesis, 2013) e, tra i suoi ultimi libri, si segnalano "La possibilità di cambiare" (Mimesis, 2012) e il discusso manifesto antispecista "Il maiale non fa la rivoluzione" (Sonda, 2013).
- Francesco Remotti, Fare umanità – I drammi dell’antropo-poiesi, Roma-Bari, Laterza, 2013, pp. 234
Il libro raccoglie una serie di saggi scritti dall’antropologo Francesco Remotti.
L’idea di fondo è che la specie umana, pur biologicamente completa, è di per sé carente e per sopravvivere ha bisogno della cultura. L’uomo dunque non conosce solo la nascita fisiologica collegata al parto, ma ne compie altre di natura tutta sociale e culturale. In numerosissime popolazioni, sono i rituali di iniziazione, a concretizzare il processo di ulteriore nascita, totalmente finta in quanto culturalmente programmata e costruita. Emerge qui il dramma: gli esseri umani sono condannati a fare umanità, ma i loro modelli sono nulla più che invenzioni culturali.
Futuri
- Virginie Raisson, Atlante dei futuri del mondo, migrazioni, agricoltura, acqua e clima. 2033, Bra, Slow Food Editore, 2012, pp. 199
Che aspetto avrà il pianeta Terra nel 2033? Potrà sostenere un incremento di oltre due miliardi di abitanti? Quali risorse scarseggeranno? Dovremo fare a meno del petrolio? Si verificheranno guerre per l'acqua? Oggi sono in gioco forze che stanno modellando i domani possibili. L’Atlante di V. Raisson si propone come una lucida analisi dei futuri in gestazione e suggerisce di tornare a essere gli attori principali del nostro avvenire. Partendo dal presupposto che i margini di azione esistono, l'atlante del futuro del mondo identifica i luoghi, i fattori del cambiamento. Perché il futuro del pianeta non è già stato stabilito.
- Yuval Noah Harari, Homo deus. Breve storia del futuro, Milano, Bompiani, 2017, pp. 672
Nel XXI secolo, in un mondo ormai libero dalle epidemie, prospero e in pace, coltiviamo l'ambizione antica di elevarci al rango di divinità utilizzando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica per la ricerca dell’immortalità.
Harari ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere se stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo pianeta e l'umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?
La guerra è obsoleta, le carestie stanno scomparendo, la morte è solo un problema tecnico. Questo è il prossimo stadio dell'evoluzione: l’Homo Deus.
''Sapiens'' ci ha mostrato da dove veniamo. ''Homo Deus'' ci mostrerà dove stiamo andando.
- Virginie Raisson, 2038 Les futurs du monde, Paris, Robert Laffon editeur, 2016, pp. 204
Il futuro come un libro aperto.
Guardando lontano, cosa vediamo? I presagi che il futuro verificherà: l'ascesa delle classi medie, l'invecchiamento della popolazione, l'esplosione di comunicazioni, delle città, di Internet.
Più avanti, nel libro e nel tempo, scopriamo un futuro più incerto: aree a rischio, l'aumento delle disuguaglianze, la scomparsa di spiagge e cioccolato, il populismo, ma anche l'energia pulita, la fine dei rifiuti e della grande povertà.
Come una finestra sul mondo, mappe, grafica e collages del libro invitano il lettore a esplorare il campo delle possibilità, in cui viene scelto il futuro, lontano da pregiudizi e vecchie abitudini.
2038, il futuro del mondo: un esercizio prospettico, estetico, umanistico, per collegare insieme le principali questioni globali e decidere cosa sarà domani.
Migrazioni
- Valerio Calzolaio, Telmo Pievani, Libertà di migrare. Perché ci spostiamo da sempre ed è bene così, Torino, Einaudi, 2016, pp. 144
Le specie umane migrano da almeno due milioni di anni: lo hanno fatto prima in Africa, poi ovunque e il risultato è che il quadro delle popolazioni umane si è arricchito. Il cervello è cresciuto e con esso la flessibilità adattativa e la capacità migratoria. Gli esseri umani sono evoluti anche grazie alle migrazioni: questa è una delle ragioni per cui garantire la libertà di migrare, soprattutto nel momento in cui i cambiamenti climatici, oltre che le emergenze politiche, sociali ed economiche, provocano flussi forzati. Il che significa pure, ovviamente, che va tutelato il diritto di restare nel proprio Paese.
- Massimo Livi Bacci, In cammino: breve storia delle migrazioni, Bologna, Il Mulino, 2014, pp. 160
Spostarsi sul territorio è una prerogativa dell’essere umano, una qualità connaturata che ha permesso la sopravvivenza dei cacciatori e dei raccoglitori, la dispersione della specie nei continenti, la diffusione dell’agricoltura. Questa prerogativa può declinarsi anche come capacità adattiva del migrante. Qui presentato in una nuova edizione arricchita, il volume ripercorre la storia delle migrazioni come fattore di sviluppo delle società, dalle «onde di avanzamento» di popoli in aree vuote o sparsamente insediate ai movimenti di massa dell’età contemporanea, fino alle prospettive dei flussi migratori nell’attuale contesto di crisi globale e alle recenti politiche migratorie che mirano al loro possibile governo.
- Massimo Livi Bacci, Storia minima della popolazione del mondo, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 352
Come si determina, nelle varie epoche, la dinamica demografica? Come influiscono su di essa mutamenti climatici e catastrofi naturali, epidemie e guerre, migrazioni e sviluppo economico, tecnologia e cultura? La scomparsa di interi popoli nel corso della storia dimostra che non esiste un meccanismo di regolazione automatica tra il livello delle risorse e quello della popolazione. Nel tracciare la storia della popolazione mondiale dal neolitico ai nostri giorni, Livi Bacci illustra in questo importante saggio anche le implicazioni che l’accelerato sviluppo demografico avrà per la stabilità sociale interna dei paesi, per i rapporti di forza tra nazioni e per l’ambiente.
- United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2017). International Migration Report 2017: Highlights (ST/ESA/SER.A/404), New York, United Nations, 2017, pp. 31
Il numero di migranti internazionali è cresciuto rapidamente, raggiungendo 258 milioni nel 2017, da 220 milioni nel 2010 e 173 milioni nel 2000.
Oltre il 60% di tutti i migranti internazionali vive in Asia (80 milioni) o in Europa (78 milioni). L'America del Nord ha ospitato il terzo maggior numero di migranti internazionali (58 milioni), seguiti dall'Africa (25 milioni), dall'America latina e dai Caraibi (10 milioni) e dall'Oceania (8 milioni).
Il rapporto analizza le tendenze della migrazione internazionale, fornendo una panoramica dello stato di ratifica degli strumenti giuridici delle Nazioni Unite relativi alle migrazioni e del dibattito su questo tema.
- Jenny Erpenbeck, Voci del verbo andare, Palermo, Sellerio, 2016, pp. 352
Richard filologo classico in pensione, quasi per caso entra in contatto con un gruppo di africani alloggiati in un campo profughi di Berlino. È un uomo solo e ha tempo a disposizione; in quel luogo si scoprirà capace di ascoltare le vite degli altri, storie di fame, guerra, coraggio e difficoltà. Nel dialogo con gli esuli Richard scorge un’umanità a tratti capace di essere innocente e integra. Gli uomini a cui pone le domande, sbarcati a Lampedusa, sono riusciti ad arrivare a Berlino nell’autunno del 2013. Sono quattrocento stranieri in terra straniera e tutto per loro è diverso, difficile, alieno.
Religioni
- Giovanni Filoramo (a cura di), Atlante delle religioni, Torino, UTET, 1998, pp. 612
L’Atlante si propone come mappa cognitiva dei saperi sulle religioni, accumulatisi nel corso del nostro secolo, e strumento di orientamento nello sconfinato mondo delle religioni.
In fondo al volume, è collocato la seconda sezione, di carattere storiografico e mctodologico, al fine di distinguere più chiaramente le conoscenze che noi abbiamo mi uar aspetti delle differenti tradizioni religiose da que metaiinguaggio particolare, tipico della cultura occidentale, costituito dall'autoconsapeoolezza storia grafica e da! moltiplicarsi dei percorsi metodologici Va altresì tenuto presente che ragioni inderogabil. di spazio hanno costretto ad eliminare alcune parti in particolare quella relativa a «Religioni e saperi» che erano presenti nell' edizione francese.
- Gerhard J. Bellinger, Enciclopedia delle Religioni, Milano, Garzanti, (1989) 2017, pp. 864
In questa guida vengono presentate, in successione alfabetica, 170 religioni di tutte le epoche e, per quanto possibile, di tutte le razze e i popoli.
L'impianto delle singole voci è suddiviso generalmente in tre parti: la prima in cui si dà la definizione della religione e si tracciano inoltre, per grandi linee, le vicende biografiche del fondatore presentando poi un breve inquadramento storico. La seconda parte ha un carattere più sistematico: vengono esposti i fondamenti dottrinari che riguardano la divinità (o le divinità, se ve ne sono), la concezione del mondo. Nella terza parte, infine, sono trattate le pratiche del culto.
- Monika Bulaj, Where Gods whisper (Dove gli dei si parlano), Milano, Contrasto, 2017, pp. 249
“Attraversando le soglie tra il sacro e il profano, tra luce e ombra” M. Bulaj ci accompagna in terre che vanno dall’Asia centrale all’America Latina, dalle Russie al Medio Oriente.
Le immagini insieme ai testi che le accompagnano vanno alla scoperta delle ultime oasi d’incontro tra le fedi, delle zone franche in cui musulmani e cristiani pregano insieme, raccontano di terre di promiscuità e sincretismo millenari, scomodi ai predicatori dello scontro di civiltà, di luoghi in cui la catena delle vendette si rompe, dove si mangiano le stesse pietanze, si intonano gli stessi canti e si fanno gli stessi gesti.
Cibo e bevande
- Tom Standage, Una storia del mondo in sei bicchieri, Torino, Codice Edizioni, 2005, pp. 225
Tom Standage mette da parte fossili, documenti e manufatti, e legge l'evoluzione della civiltà umana (dal Neolitico al XX secolo) attraverso la filigrana di sei bevande, ognuna delle quali si è rivelata a suo modo determinante in una certa epoca storica. Dalla birra degli Egizi alla Coca-Cola, simbolo della globalizzazione contemporanea, dal vino dell'antica Roma al caffè, dai liquori al tè del colonialismo inglese; "Una storia del mondo in sei bicchieri" alterna divertenti aneddoti alla verità dei documenti, e ci regala una visione "altra" della storia dove alle rivelazioni epocali si preferiscono i piccoli, grandi segreti racchiusi in un bicchiere.
Tom Standage, Una storia commestibile dell’umanità, Torino, Codice Edizioni, 2010, pp. 256
Nel corso dei secoli il cibo ha rappresentato per l’uomo molto più che un semplice mezzo di sostentamento. È stato di volta in volta la causa di cambiamenti epocali (l’agricoltura è di fatto l’invenzione umana che ha permesso la nascita della civiltà moderna), strumento di potere, apripista delle prime reti commerciali globali, collante tra le diverse società, arma ideologica e causa di conflitti. La sua influenza sulla storia mondiale può essere paragonata, scrive Tom Standage, a una “forchetta” invisibile che ha pungolato l’umanità, cambiandone talvolta il destino. Un impatto storico e sociale che ancora oggi fa sentire il suo peso.
Didattica
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Gino De Vecchis e Riccardo Morri, Disegnare il mondo, Il linguaggio cartografico nella scuola primaria, Carrocci Faber, 2010, pp.112
Il volume si rivolge soprattutto a docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado con l’obiettivo di avvicinarli il più possibile al codice cartografico. A partire dall’orientamento e dalla conoscenza della Terra, vengono proposti percorsi didattici per accrescere le capacità di rappresentazione, lettura e interpretazione dello spazio. Il testo affronta le caratteristiche delle diverse carte a diversa scala, la lettura e la scrittura di esse e le trasformazioni nel tempo e nello spazio dei modi di rappresentare i luoghi. Anche questo titolo della collana è corredato dai materiali del testo scaricabili per uso didattico dal sito della casa editrice.
- Ernesto Perillo (a cura di), Storie plurali. Insegnare la storia in prospettiva interculturale, Milano, Franco Angeli, 2011, pp.192
Il volume presenta i risultati del lavoro di un gruppo di ricerca all'interno dell'Associazione Clio '92 a partire dalla domanda sulla relazione tra storia, intercultura, insegnamento /apprendimento del passato. I materiali sono stati organizzati in due sezioni, a cui segue una ricca e articolata rassegna bibliografica e sitografica: la prima approfondisce il significato dell'insegnamento della storia ed esplicita possibili criteri per ripensare la storia insegnata in dimensione interculturale; la seconda raccoglie proposte e percorsi didattici realizzati nelle classi, dalla scuola dell'infanzia alla secondaria superiore, con lo scopo di mettere a disposizione del lettore ulteriori spunti di riflessione e di analisi.
- Adriana Valente, Tommaso Castellani, Silvia Caravita, Rappresentazione dei migranti nei libri di testo italiani di storia e geografia, Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, 2014, IRPPS Working paper 59/2014, pp. 36
In questo working paper analizziamo come è trattato il fenomeno delle migrazioni umane nei libri di testo scolastici italiani di storia e geografia, con l’obiettivo di individuare le differenze tra l’attuale dibattito scientifico sulle migrazioni e l’informazione contenuta nei libri di testo, e di rivelare i sistemi di valori impliciti e impliciti veicolati dai libri di testo. Mentre la ricerca scientifica mostra come le migrazioni in Italia siano un fenomeno eterogeneo, sui libri di testo abbiamo trovato una rappresentazione di esso eccessivamente semplificata. Emergono valori impliciti come il determinismo biologico e il sessismo, e sono presenti rilevanti questioni di genere.
- Bruna Sferra, La storia senza frontiere. Per una didattica interculturale della storia, Roma, RomaTre press, 2016, pp. 245
Il volume illustra il percorso di insegnamento della storia in prospettiva interculturale in una classe terza di scuola primaria con l’intento di fornire strumenti di analisi del presente e del passato. La padronanza delle conoscenze e la consapevolezza di come siano state prodotte, il saper usare gli operatori cognitivi, il saper argomentare i propri punti di vista nel rispetto di quelli altrui e nel riconoscimento della loro pluralità, la scoperta della propria identità individuale e sociale e lo sviluppo di identità culturali aperte hanno costituito gli obiettivi dell’intero percorso poiché fondamentali per l’acquisizione di una cultura storica in un’ottica interculturale.
- M. De Filpo, G.De Vecchis, S.Leonardi (a cura di), Geografie diseguali, Roma, Carocci, 2017, pp. 198
Il volume si riferisce ai temi del Convegno nazionale dell’AIIG del 2016. Le disuguaglianze e le diversità, da sempre presenti nella storia dell’umanità, hanno raggiunto livelli deflagranti, sia all'interno dei singoli Stati sia su scala planetaria, legando i problemi economici e politici a quelli culturali e sociali. Gli squilibri mondiali – anche in termini di accessibilità, disponibilità e sfruttamento delle risorse – si sono progressivamente approfonditi, traducendosi troppo spesso in emarginazione ed esclusione sociospaziale mentre il fenomeno migratorio ha raggiunto alti livelli di intensità e complessità. Gli strumenti e i valori geografici, declinati in chiave interdisciplinare, consentono di contestualizzare meglio tale fenomeno.
- Massimo Livi Bacci, Il lungo viaggio dell’umanità, Bologna, Zanichelli, 2017, pp. 137
La specie umana è comparsa sulla Terra qualche milione di anni fa. Un ospite recente, ma anche testardo, intelligente e sociale, che si è diffuso sull’intero pianeta, adattandosi a tutti i climi. È sopravvissuto a cataclismi e glaciazioni, ha sopportato e vinto fame e malattie; ha inventato l’agricoltura e ha addomesticato gli animali; ha costruito città e megalopoli. Come ha fatto? Come è arrivato dai pochi individui ai quasi otto miliardi di oggi? Lo si scopre leggendo la sua storia avventurosa, raccontata in dodici tappe: dalle savane dell’Africa alle migrazioni globali. Il testo comprende attività per lo sviluppo delle competenze.
- Bollettino di Clio NS - N. 8, Migrazioni, dicembre 2017
“Spostarsi sul territorio - scrive Massimo Livi Bacci - è una ‘prerogativa’ dell’essere umano”.
Il numero si apre con l’intervista allo storico G. Gozzini che riflette su analogie e differenze tra flussi migratori del passato e del presente. Segue la sezione Contributi che approfondisce in particolare la vicenda migratoria italiana in età moderna e contemporanea. Le Esperienze didattiche (scuola secondaria di primo e secondo grado) tematizzano le migrazioni nella loro continuità e lunga durata, da Homo sapiens ai più recenti flussi migratori dei nostri giorni. Nella Rubrica Letture si segnalano tre libri e Altreitalie, portale di studi sulle migrazioni italiane.
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