Umanità: da una parte l’insieme di tutti gli esseri umani (uomini e donne): la storia e la geografia come saperi che, assieme ad altri, ci soccorrono a collocare nel tempo e nello spazio la vicenda umana, aiutandoci nella comprensione di appartenenza e condivisione della stessa unica specie. Dall’altra “il sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri uomini e le altre donne”.
Filastrocca dei diversi da me
Tu non sei come me, sei diverso
Ma non sentirti perso
Anch’io sono diverso, siamo in due
Se metto le mie mani con le tue
Certe cose so fare io, e altre tu
E insieme sappiamo fare anche di più
Tu non sei come me, son fortunato
Davvero ti son grato
Perché non siamo uguali
Vuol dire che tutt’e due siamo speciali
(B. Tognolini, Le filastrocche della Melevisione)
DOMANDA
Come si scrive Umanità, con la prima lettera maiuscola o minuscola?
Lo storico, «insensibile a tutto il resto, deve essere attento solo agli interessi della verità e deve sacrificare a questa il risentimento di un’ingiuria, il ricordo di un beneficio e l’amore stesso della patria.
Il cronista che enumera gli avvenimenti senza distinguere tra i piccoli e i grandi, tiene conto della verità che nulla di ciò che si è verificato va dato perduto per la storia.
Ricordo la prima selezione. Dopo avermi analizzata il medico notò una cicatrice. «Forse mi manderà a morte per questa ... » pensai e mi venne il panico. Lui mi chiese di dove fossi e io con un filo di voce ma, cercando di restare calma, risposi che ero italiana. Trattenevo il respiro.
In principio fu l’arte a far nascere il sito Google Art: era il 2011. L’intento era raccogliere in un museo virtuale una selezione di opere d’arte di qualunque epoca, collocate nei musei sparsi nel mondo e renderle disponibili agli utenti del web in un grande museo virtuale.
Non dimentichiamo di rileggere una delle celebri "Favole al telefono" di Gianni Rodari, quando, nell'ormai lontano 1962, scriveva questo brevissimo racconto per dimostrare che, benché tutti diversi, i bambini "ridevano nella stessa lingua".
I materiali che vi proponiamo appartengono a diverse esperienze didattiche. Fiabe, famiglia, generazione, migrazioni, cittadinanza, identità, umanità, diritto all’istruzione, accoglienza: questi i temi sviluppati dalle classi della scuola primaria e secondaria, a cui si aggiunge un’esperienza che ha convolto donne migranti. Testimonianze di come portare il mondo a scuola e la scuola nel mondo.
Nell’anno scolastico 2005/06, gli insegnanti della Scuola Elementare di Maserada sul Piave hanno elaborato il Progetto “Un Mondo a colori” finalizzato alla valorizzazione della cultura di origine degli alunni stranieri in una prospettiva di effettiva integrazione, in cui qualsiasi gruppo etnico sia consapevole che la propria diversità possa essere una ricchezza condivisibile.
Le classi multiculturali di oggi pongono i problemi che conosciamo e sono una delle risorse per cominciare ad affrontarli. Quando il presente e il passato personale e familiare diventano oggetto di studio si incontrano subito storie e geografie di persone, famiglie e gruppi umani che, ad esempio, si sono spostati per migliorare la loro qualità di vita.
Il percorso didattico sulla scoperta dell’identità e delle multi-appartenenze di cui ciascuno è portatore si è svolto a cavallo di due anni scolastici (dal 2004 al 2005) in due classi terze, e successivamente quarte, dell’Istituto Comprensivo di Carbonera (TV).
Il lavoro è nato all’interno di una proposta del gruppo di ricerca di Clio '92. Si voleva provare a sperimentare un’unità di apprendimento i cui scopi erano far acquisire ai bambini/e la consapevolezza che: esiste l’umanità come insieme di tutte le donne e gli uomini che vivono sulla terra, cioè di tutte le civiltà oggi esistenti; che è possibile conoscere e descrivere l’umanità oggi; che l’umanità ha avuto un passato. Il progetto era ampio ed ambizioso ed è stato realizzato solamente in parte.
Il percorso didattico-formativo interdisciplinare trova il punto di partenza nella visione del film-documentario “Vado a scuola” – di Pascal Plisson (2013). Il film narra la storia di quattro bambini, provenienti da angoli del pianeta differenti, ma uniti dalla stessa sete di conoscenza.
Il percorso formativo proposto a due gruppi di classe seconda media e denominato IL LUNGO VIAGGIO DELL’UMANITÀ è stato intrapreso a partire dallo studio del saggio di Massimo Livi Bacci Il lungo viaggio dell’umanità- Dalle savane dell’Africa alle migrazioni globali, ed. Zanichelli.
Le 12 tappe del viaggio dell’uomo sulla Terra sono state tradotte dagli insegnanti in parole-chiave e in mappe a buchi (si vedano la lezione 3 e 7); gli alunni hanno studiato il lessicario storico-geografico di ogni tappa e ne hanno riordinato le parole-chiave nelle mappe di sintesi dei concetti.
Siete degli antropologi/esploratori/giornalisti… che dovete documentare, per la rivista Umanità, forme di vita sociale, economica… diverse. Supponiamo che una macchina del tempo vi abbia portato indietro di 9.000 anni e vi abbia lasciato in …: in realtà vi siete persi. Incontrate un gruppo di individui ai quali pensate di chiedere informazioni. Come si svolge il vostro incontro? Quali informazioni riuscite ad avere riguardo la loro vita quotidiana? Scrivete il reportage finale.
Mi chiamo Gabriella Bosmin e, fra le altre cose, scrivo racconti per bambini e racconti di finzione. Un paio di anni fa fui coinvolta dall’Associazione Trame e terra della valle di Primiero (TN) in un’iniziativa che mirava a far meglio accettare e accogliere otto migrate nigeriane. Nonostante le varie e molteplici attività per inserirle, attuate dall’associazione, dai volontari e dai privati, una parte della popolazione era ancora ostile e negativa nei loro confronti.
Quattro giovani donne ci raccontano, attraverso interviste o testimonianze, cosa significhi lavorare a contatto con migranti o in terre straniere dove la necessità di mettersi in gioco è urgente, importante, necessaria. E anche essere migrante, come ci racconta una delle intervistate, serve per capire un altro punto di vista. Le loro parole ci aiutano a vedere e vivere l’umanità (anche la nostra) con occhi nuovi. Le ringraziamo per tutto questo.
Sono cresciuta a Padova e dopo aver studiato medicina a Ferrara e a Bordeaux (un anno di Erasmus), nel 2009 sono partita per la Gran Bretagna dove ho iniziato il percorso post-lauream.
Sono nata e cresciuta a Treviso, ho studiato filosofia e poi scienze dell'educazione, ho viaggiato molto. Ho vissuto un anno in Messico e un anno in Brasile, in entrambi i casi lavorando in progetti sociali, attualmente lavoro con i richiedenti asilo.
Ho scelto di studiare lingue per curiosità. Cercavo qualcosa che soddisfacesse la mia sete di novità, che mi mettesse a contatto con il diverso e che, allo stesso tempo, potesse fornirmi un tipo di conoscenza spendibile per un futuro lavoro nel sociale.
Sono Valentina, ho 27 anni e sono un’educatrice professionale. Vivo a Treviso dove ho trascorso la maggior parte della mia vita, fatta esclusione per il periodo di studi universitari a Udine e numerosi viaggi, prima legati al mio percorso universitario, con l’Erasmus a Madrid e la tesi di laurea in Madagascar, e poi legati al mio far parte dell’associazione Educatori Senza Frontiere (ESF).
Abbiamo chiesto a uno dei più apprezzati autori italiani per bambini e ragazzi di spiegarci perché una forma narrativa tanto cara ai nostri alunni, la fiaba, sia la più diffusa al mondo; come mai questo genere letterario attraversi tutte le culture umane; quali siano gli elementi che accomunano le fiabe ad ogni latitudine, fin dalla notte dei tempi.
Luigi Dal Cin ci ha generosamente regalato un saggio frutto di un'esperienza di studio e di una consuetudine più che ventennale con le fiabe di tutto il mondo.
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