Due. Si potrebbe sostenere che la comparazione presuppone almeno la presenza di due oggetti (anche quando uno rimane implicito e nascosto). E che la scoperta dell’identità e dell’alterità sia in qualche modo il suo significato, il suo scopo.
Apprendiamo per comparazione e la comparazione ci guida a uscire dalla tirannia della cosa che stiamo osservando (fosse anche la nostra storia personale) per formulare ipotesi di identificazione e scoprire, nel confronto, la possibilità del plurale. Le strategie comparative sono alla base anche della storia, sostiene lo studioso polacco K. Pomian, sia che si tratti di comparare cose (oggetti visibili), che fatti storici (oggetti invisibili): individui, forme, rapporti, traiettorie e singolarità (come ad es. nel caso degli storici che affrontano il problema della decadenza di Roma antica). E dunque comparare attraverso e nella storia insegnata è possibile, auspicabile, utile. In questa newsletter cercheremo di raccontarlo.
confrónto s. m. [der. di confrontare]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di confrontare, di essere confrontato...
Il racconto prende forma dal confronto parallelo del modo di cucinare la polenta secondo il mondo contadino e la soluzione odierna della polenta istantanea: due sceneggiature che scorrono in parallelo, per capire temi, spazi, strumenti, azioni e contesti.
“Sono una cantastorie. Vorrei raccontarvi qualcosa di quello che io chiamo "il pericolo della storia unica." Sono cresciuta in un campus universitario nell'est della Nigeria […] sono stata una lettrice precoce: leggevo libri per bambini britannici e americani. Sono stata una scrittrice precoce (sette anni): scrivevo storie come quelle che leggevo. I miei personaggi erano bianchi, con gli occhi azzurri. Giocavano nella neve. Mangiavano mele. E parlavano molto del tempo: di quanto era bello che fosse uscito il sole. Non ero mai uscita dalla Nigeria. Da noi non c'era la neve. Mangiavamo manghi e non parlavamo mai del tempo...”
Scuola dell'Infanzia
Alcune riflessioni dell’ins. R. Bolzanella sulla parola confronto e di seguito uno stralcio dell’attività sul tema fra due fotografie dello stesso edificio a Spinea: Trattoria Bella Venezia (primo ‘900), Pasticceria Da Villa (oggi).
Il racconto di finzione E UNA NOTTE DI LUNA PIENA ... di Gabriella Bosmin prende l’ispirazione da tre mestieri del passato due dei quali rappresentati dalle “fabbriche” ancora presenti nel territorio di Spinea come edifici di archeologia industriale: il forno e la filanda. Purtroppo lo scopificio è crollato alcuni anni fa.
Scuola Primaria
I bambini raccontano alla maestra com’è via Roma, la strada principale di Spinea, che loro percorrono quotidianamente per andare a scuola (2012), quindi la rappresentano graficamente.
Un nonno racconta ai bambini com’era la stessa via quando lui aveva la loro stessa età (1949).
Per esempio Spinea, oggi e lungo il XX secolo
La classe terza della scuola Vivaldi di Spinea, un paio di anni fa si è occupata delle trasformazioni recenti del paesaggio della propria città attraverso fonti cartografiche e fotografiche.
La Regola Titolata di Orgnano (una frazione dell’attuale Spinea) è una fonte scritta in latino con accanto la traduzione in italiano.
Lavoriamo sul documento attraverso schede di analisi, appositamente predisposte, sulla tipologia del documento e sui contenuti per passare, in seguito, ad un confronto con l’attuale mappa di Spinea.
Oggi sono venuti quattro signori dell’Unione Veneta Bonifiche che ci spiegano l’importanza dell’acqua, ci spiegheranno cosa l’acqua fa per noi. Ci hanno detto che con questo progetto capiremo che l’acqua fa”.
Prendere appunti è una pratica strettamente collegata al modo di organizzare il pensiero di ciascuno di noi: chi usa parole chiave, chi schizzi grafici, chi frasi...
La mappa di Spinea del 1550 è protagonista di un’attività collettiva.
Il vantaggio è che ora si può osservare ingrandita sulla Lim e i particolari sono maggiormente visibili.
Un’attenta osservazione da parte dei bambini, condotta dall’insegnante, porta ad individuare, vie, fiumi, località presenti allora e al confronto con l’esistente: ci sono ancora con un altro nome, non esistono più, qualcosa è rimasto, altro si è trasformato, altro è scomparso. Ma la struttura del villaggio di allora è uguale all’attuale.
È “il gioco dei confronti”, dal documento Regola Titulada de Spineda del 1315 (poi ricopiato pari pari nel 1500) gli alunni interpretano la mappa di Spinea antica e la confrontano con la descrizione; il secondo confronto avverrà fra le varie mappe disegnate dai bambini per venirne a capo: chi l’avrà disegnata più aderente allo scritto? Anche i genitori si cimentano nello stesso lavoro ed infine avverrà il confronto con la mappa più vecchia di Spinea: quella del 1550.
Sebbene sia un lavoro di più di dieci anni fa, è sempre valido.
L’impero romano all’epoca di Traiano e l’impero carolingio si prestano ad essere individuati quale momento iniziale e finale di un processo di trasformazione da proporre nella classe prima della scuola secondaria di 1°.
Nell’esperienza qui presentata, il confronto vero e proprio tra i due imperi era stato preceduto da una fase di raccolta di informazioni guidata da un’apposita tabella a doppia entrata.
Per un inizio “leggero” tratto da "Harry Potter e il calice di fuoco"
Un gioco di associazioni in cerca di possibili analogie tra la storia raccontata nella breve sequenza filmica e quello che può succedere a scuola quando si lavora sulle fonti storiche.
Dopo la lettura in classe i ragazzi sono stati sollecitati a sollevare le domande o le obiezioni al testo sia sulla prima scheda (perché al di là dei confini romani non ci sono colori? Non ci viveva nessuno? Cosa vuol dire "pontefice massimo"? Il commercio era solo dentro al territorio "giallo" o anche fuori?), che sulla seconda (cosa vuol dire "l'unità politica è fragile"? Se il mondo islamico "è diviso", come mai è colorato con lo stesso colore? Che divisione è? Perché si dice che l'impero d'Oriente "resiste"? Chi lo minaccia?). Tutte le domande vengono registrate.
Ernesto Perillo
Il sociologo A. Cavalli propone le seguenti annotazioni sulla comparazione:
“È opportuno richiamare alcune nozioni relative alla comparazione in generale che ci servono per evitare confusioni.
Nella frase «gli Stati Uniti sono un paese più democratico della Francia», sono contenuti tre elementi. Il primo elemento è costituito dagli oggetti della comparazione (gli Stati Uniti e la Francia), il secondo elemento dalla proprietà in riferimento alla quale viene effettuata la comparazione (la democraticità), il terzo elemento dagli stati di tale proprietà (maggiore-minore democraticità). Ad essere comparati, quindi, non sono gli oggetti, ma gli stati relativi a una o a più proprietà.
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